VITAMINA D: un elisir per
tutte le età
La
vitamina D
rappresenta una componente molto importante per il corretto funzionamento del
nostro organismo. Il
termine vitamina D richiama differenti forme di questa vitamina
e due di esse sono stimate maggiormente nell’uomo: ergocalciferolo o
calciferolo(vitamina D2) e colecalciferolo (vitamina D3). La vitamina D2 è
sintetizzata dalle piante, mentre la vitamina D3 dall’ uomo a livello cutaneo,
quando è esposta ai raggi ultravioletti della luce solare. La principale
funzione biologica della vitamina D è mantenere costanti i livelli di calcio e
fosforo ematico e favorire l’assorbimento di calcio. In particolar modo,
risulta essere rilevante per la prevenzione nonché per la tutela del nostro apparato
scheletrico. Pochi
alimenti, contengono quantità apprezzabili di vitamina D, tra i quali
particolarmente ricchi risultano i pesci grassi (come il salmone e le aringhe),
le uova, il latte ed i suoi derivati. Una mancanza di esposizione alla luce
solare congiuntamente al sopraggiungere dell’inverno, cagiona una diminuzione sensibile di tale vitamina tra
giovani, anziani a rischio ed in donne in età pre-menopausale, specie se obese.
Possono verificarsi fenomeni associati alla carenza quali rachitismo nei
bambini (dovuto a una dieta carente e mancanza di luce solare) ed osteomalacia
nelle persone adulte (fragilità ossea con perdita del contenuto minerale osseo).
Altri segni sono debolezza a livello muscolare, dolenzia addominale ed
osteoporosi caratterizzato da un malassorbimento dei grassi. Sono state stilate
delle linee guida atte
a promuovere un miglioramento, un recupero dello stato di salute
e dell’integrità fisica indistintamente tra le varie fascie di
età. I problemi frequentemente rilevati
scaturiscono dal fatto che il tiepido sole
invernale non può aiutare la produzione della vitamina D, dal
momento in cui non vi è la possibilità di produrre adeguate quote di vitamina D
attraverso l’irradiazione solare. Il secondo ‘’neo’’ accertato, invece, è
l’inquinamento atmosferico determinante una minore penetrazione dei raggi
solari fino alla superficie terrestre. Un ulteriore difficoltà sta nel fatto
che la dieta spesso non basta per sopperire alla carenza di questi ormoni.
Possa sembrare un vantaggio, ma il passeggiare nel corso della pausa pranzo
all’aperto non riesce a dar modo al nostro organismo di assimilare in maniera
adeguata questa vitamina e quindi si rivela un
contro piuttosto che un pro.
Federico Fabrizio