Figli della solita Italietta?
Ancora una volta sembra di trovarsi di fronte alla classica commedia all’italiana, improntata al “volemose tutti bene”, che tanto ha nuociuto a quell’Italia, onesta e lavoratrice, che vorrebbe rappresentarsi in modo totalmente diverso e che vorrebbe poter confidare nell’operato di Giudici e Istituzioni assoggettati esclusivamente alla legge, e non ad altro.
Da una parte abbiamo il sindaco di una città importante come San Giovanni Rotondo il quale, non avendo vergogna alcuna nell’ammettere la propria ignoranza, sembra voler confidare esclusivamente nel proverbiale “buon animo” italiano; mentre dall’altra parte, stando alle pubbliche dichiarazioni rese stamane dallo stesso sindaco, dovrebbero esserci giudici e prefetti che, anziché applicare leggi scolpite nel granito della moralità dell’essere italiani e contraddistinte da una inequivocabile chiarezza che non ammette alcun tipo di sotterfugio, dovrebbero chiudere un occhio per perdonare un sindaco sprovveduto ed infantile.
Siccome non possiamo credere che il primo cittadino della nostra città sia così “fesso”, riteniamo che egli, invece, dopo l’accettazione della candidatura alla Camera dei Deputati (condizione che ha portato alla automatica decadenza dalla carica di sindaco), abbia valutato diversamente le proprie possibilità di elezione, a seguito magari di fatti notori sopravvenuti all’accettazione della candidatura (nuovi sondaggi, rinvii a giudizio di politici pugliesi di primaria importanza, esclusioni eccellenti dalla lista del PDL, ecc.). Probabilmente, il furbo Pompilio, avrà valutato, anche alla luce di una insospettata e rinnovata fedeltà dei suoi sodali intimiditi dalla prospettiva di andare a casa, più conveniente mantenere una carica che appariva sino a quel momento traballante, rispetto alla prospettiva, ben più munifica, di un mandato parlamentare messo a repentaglio dalle suddette vicende.
Noi, confidando nella tanto auspicata e declamata nuova stagione di legalità, ci auguriamo che l’ill.mo Prefetto di Foggia voglia, senza indugio, applicare norme (art. 7 d.P.R. 361 de l1957; art. 62 del T.U.E.L.) che non ammettono alcun dubbio, e dichiarare decaduto dalla carica di sindaco il signor Pompilio Luigi. Carica per la quale peraltro si è dimostrato indegno perché, o è troppo “fesso” lui, o perché crede troppo “fessi” gli altri.
MPS San Giovanni Rotondo