I costi per le Partite IVA
L’obbligo di POS rischia di essere l’ennesima batosta per le PMI: secondo le stime un’impresa che fattura 100mila euro l’anno spende per il POS circa 1.200 euro.
Per non parlare dei professionisti a Partita IVA: nel caso di autonomi che lavorano a domicilio, ad esempio ci vorrebbe un terminale per ogni collaboratore.
Il costo annuo di 1200 euro viene calcolato applicando i costi medi rilevati dai fogli informativi su un campione di dieci banche attive a livello nazionale, tenendo conto di canone mensile, annuale e percentuale di commissione sull’incasso.
Variano a seconda delle diverse tipologie di POS: nel caso di una versione base, si spendono 24 euro di canone mensile, 289 di canone annuo e 2189 euro di commissioni. Significa un costo totale di 2.478 euro. Con un POS cordles, salgono il canone mensile a 29 euro e annuo a 346 euro, quindi il costo netto totale si porta a 1.208 euro. Infine se il modello è un GSM (che ad esempio si utilizza nel caso in cui si lavori fuori sede), diventano ancora più cari i canoni (35 mensile, 419 annuale) e di conseguenza la spesa annua sale a 1.240 euro.
E’ vero che dal 30 giugno entra in vigore l’obbligo di POS ma è anche vero che non sono previste sanzioni per chi non adempie. La norma di riferimento è l’articolo 15, commi 4 e 5, del Dl 179/2012 e, lo ricordiamo, prevede l’obbligo di accettare pagamenti con bancomat per acquisti sopra i 30 euro.
In realtà, ci sono spese di utilizzo deducibili ai fini del reddito d’impresa.
Un intervento pesante, che si trasformerà in un costo aggiuntivo per le imprese. Rischia di essere poco utile, visto che la grande maggioranza degli italiani non ha intenzione di cambiare le proprie abitudini di pagamento.
I costi avranno poi un’incidenza maggiore per gli esercizi caratterizzati da pagamenti di piccola entità e da piccoli margini – come i gestori carburanti, i tabaccai, gli edicolanti, i bar ed altri
Nonostante vi sia un obbligo, lo Stato non e’ in grado di farlo rispettare. Il solito pasticcio all’italiana.
In un sistema economico come il nostro saranno le “nostre care banche” a trarre vantaggio.
Dott.Ciro Gualano