Intervista a Giuseppe Placentino, ideatore del premio che si svolge a San Giovanni Rotondo il 26 maggio dove verrà premiato Dante Mastronardi, agiografo di Padre Pio
Come è nata l’idea di istituire un premio internazionale di letteratura religiosa?
Modestia a parte, l’idea di istituire il premio è del sottoscritto. Qualche mese fa ho letto un saggio di un noto matematico italiano, di cui volutamente ometto il nome, in cui si associava il cristianesimo al cretinismo. Il suo ateismo lo portava ad offendere tutti noi cristiani, ed a maggior ragione noi cattolici.
Io ritengo che la fede cristiana sia un rischio, una scelta, così come la pensava lo stesso Kierkegaard, e per questa ragione approfondire i temi della nostra religione cattolica non è certo una cosa da cretini. Leggere le opere religiose è molto più interessante di quanto uno creda. Lo stesso Joseph Ratzinger, ora Papa Benedetto XVI, ha sostenuto che il linguaggio religioso diventa un linguaggio puramente simbolico e vuoto se noi tutti non capiamo che possiamo agire per creare un mondo migliore. In altre parole, da quel linguaggio dobbiamo prendere spunto per il nostro agire quotidiano. Ecco perché leggere la storia di San Pio, ad esempio, deve servire a farci riflettere e, se ne siamo capaci, a perseguire il bene piuttosto che il male.
Su quali basi vengono scelti gli artisti che si aggiudicano il premio? Perché questa prima edizione vede protagonista Dante Mastronardi?
Il premio intende valorizzare l’autore italiano o straniero che, attraverso i suoi scritti (narrativa, poesia, teatro), ha dato forza agli insegnamenti e ai valori della fede cattolica. La formula del premio non prevede opere in concorso, ma il conferimento di una onorificenza meritoria.
Quest’anno l’associazione ha deciso di premiare Dante Mastronardi dopo un’attenta analisi. All’inizio si è pensato ad un autore nativo di Pietrelcina proprio per costruire un ponte ideale tra queste due comunità, tra San Giovanni Rotondo (dove visse Padre Pio per oltre cinquant’anni) e Pietrelcina (dove nacque). Anche perché i rapporti tra San Giovanni Rotondo e Pietrelcina non sono mai stati idilliaci. E a nulla sono valsi i due gemellaggi, uno del 1970 e il secondo del 2005, quantunque in Pompa Magna. Pertanto, abbiamo pensato: perché non rinnovare una sorta di terzo gemellaggio, questa volta dal carattere culturale?
Fatta questa scelta di premiare un “pucinaro”, il nome del premiato non poteva che essere quello di Dante Mastronardi. Infatti l’opera letteraria del laico Dante ci ha subito impressionato positivamente per due ragioni: per la minuziosa ricerca storica della vita di Padre Pio durante la sua permanenza a Pietrelcina e per l’approfondimento dei rapporti tra due comunità. Nei suoi studi una parte importante è stata dedicata ai rapporti tra Pietrelcina e San Giovanni Rotondo, è questo forse è stato il motivo principale che lo ha fatto prevalere sulle altre figure culturali native del borgo campano.
La Città di San Giovanni Rotondo è nota nel mondo grazie a Padre Pio. Cosa può dare la letteratura ai milioni di fedeli che giungono in città spinti dalla fede per il santo?
Il 20 settembre del 1918, un giovane frate cappuccino del Gargano, che conduce una vita santa nell’anonimato a San Giovanni Rotondo, riceve il dono sconvolgente delle stigmate. Forse è proprio dal quel 20 settembre del 1918 che cambia la vita della nostra cittadina. E’ la letteratura religiosa, in particolare, che deve servire a tramandare ai posteri la storia del nostro Santo. Ma oggi, con l’istituzione del Premio Internazionale di Letteratura Religiosa, Noi “sangiovannari” vogliamo dimostrare che la fede, la devozione ed i rosari non devono trasformarsi solo in cemento armato e mattoni … ma devono servire ad innalzare il valore culturale della nostra Comunità Garganica. Non siamo solo albergatori-speculatori. Inoltre, penso che sia utile riconoscere che è giunto il momento di diversificare l’offerta turistica.
Il turismo culturale può essere una goccia nel mare del turismo religioso, ma quella goccia un giorno avrà un’importanza che oggi neanche immaginiamo.
Esiste un legame tra San Giovanni Rotondo (dove visse Padre Pio) e Pietrelcina (dove nacque)?
Certo che esiste un forte legame tra le due comunità. Dante MASTRONARDI ha il coraggio di confessare che <<tra i due popoli, inutile nasconderlo, non è mai scoccata la scintilla dell’amore>>. Ma lo stesso MASTRONARDI, immediatamente dopo, se la prende con i suoi concittadini. Padre Pio non poteva restare a Pietrelcina per il semplice fatto che lì non c’era alcun Convento. Quindi noi dell’associazione “Cultura & Società” ribadiamo un concetto: i “sangiovannari” ed i “pucinari” devono amarsi reciprocamente, per riconoscenza all’Amore che il nostro (reciproco) Santo ha scambievolmente riposto nei confronti di entrambe le Sue comunità.
Quali sono gli intenti della vostra neonata associazione?
Noi dell’associazione “Cultura & Società”, spinti dal desiderio di dare nuova linfa al tessuto sociale e culturale della nostra città, abbiamo deciso di istituire tale PREMIO, per due ragioni. La prima ragione: dare attenzione alla cultura (con il fine non celato di diversificare l’offerta turistica).
La seconda ragione: valorizzare il borgo antico.
La Città di San Giovanni Rotondo vuole essere una città ospitale, in quanto attraversata da flussi importanti di visitatori, che spesso però limitano il loro viaggio ad una zona rispetto ad un’altra (quanto turisti conoscono il borgo antico?).
E pertanto, la solenne cerimonia di assegnazione si svolgerà proprio nel centro storico, all’interno del chiostro del Palazzo San Francesco, ora sede della municipalità sangiovannese.