Tanto pubblico alla serata organizzata nella sua San Giovanni Rotondo
«Un’opera d’arte è come una storia d’amore». Con queste parole Christian Palladino ha introdotto, lunedì sera, la presentazione di “Nuvola”, il primo romanzo di Graziana Morcaldi, originaria di San Giovanni Rotondo ma da anni trapiantate a Fuerteventura, nelle isole Canarie.
L’iniziativa culturale, organizzata dal Rotary Club San Giovanni Rotondo, si è svolta presso il ‘Pasteus’ alla presenza di un numeroso e attento pubblico. Il ricavato della vendita del libro andrà a sostenere il progetto dell’autrice, ossia quello di realizzare nell’isola dove vive un centro per la riabilitazione di ragazzi con difficoltà funzionali e relazionali.
Dopo il saluto istituzionale di Cosimo Fiore, presidente del Rotary Club, Christian Palladino ha dialogato con l’autrice evidenziando «la bellezza strutturale e di tematica» dell’opera, sottolineandone «l’originalità» per il concatenarsi di «un groviglio di storie».
«Questo libro nasce dal desiderio di sperimentare tematiche universali», ha esordito Graziana Morcaldi, aggiungendo che, nel suo scritto, ha cercato di dare «una risposta a una domanda: come si diventa adulti dopo aver passato un’infanzia disastrosa?». Quindi ha spiegato che i protagonisti del romanzo sono due bambini francesi, Louis e Nicole, accomunati da «un filo rosso», costituito dall’«eterno cercarsi», pur essendo costretti a seguire «destini molto diversi». Accanto a loro, la narrazione fa emergere un’altra importante figura: «un supereroe logopedista», grazie al quale gli avvenimenti che si susseguono si configurano come «una storia di speranza, nonostante ci siano tante tragedie».
Non a caso, alla presentazione di “Nuvola” è intervenuta la dott.ssa Caterina Apruzzese, specialista della materia, secondo cui «la logopedia è un buco fra le nuvole, attraverso cui passano i raggi del sole; è una speranza per quello che la genetica non ha dato». È stata proprio la logopedista a sottolineare una frase del volume che, più delle altre, ne rivela l’essenza e che ha scandito anche la sua esperienza professionale: «Aiutare gli altri mi fa star bene!».