Tra gli autori i sangiovannesi Salvatore Ritrovato e Gennaro Tedesco
Giovedì 12 dicembre sarà presentato a San Giovanni Rotondo presso il New Pasteus (via Santa Croce), alle ore 18,30 il libro I fuggiaschi – Racconti di narratori dauni (Stilo Editrice). All’incontro prenderanno parte gli autori e lo scrittore Franco Arminio, autore della prefazione al testo.
All’incontro, organizzato dal sito di informazione ‘Il fatto del Gargano’ in collaborazione con la Libreria Fahrenheit, interverranno, insieme agli autori, Enrico Fraccacreta e Michele Notarangelo. Modera il giornalista Michela Gemma.
Venerdì 27 dicembre, una presentazione del testo avrà luogo a Monte Sant’Angelo, all’interno della VII edizione del Teatro Civile Festival di Legambiente.
L’OPERA «Questo è proprio un libro di racconti. E ogni autore sta dentro la sua storia e senti che non appartiene a una cordata, a una scuderia. La bellezza di questo libro è che non è un prodotto industriale, come certe antologie in cui si crea una tendenza che non c’è. […] Nei racconti che ho letto lampeggia un senso di disagio, ma questo credo accomuni i narratori di qualsiasi provincia italiana. Profughi, puttane, faccendieri sembrano le punte di un’umanità vaga, imprecisa e indecisa: modernità e mondo contadino, un cambio della guardia mai realizzato del tutto, per fortuna. Compaiono in questi racconti ambizioni andate a male, indugi e partenze, un’umanità sempre un po’ tumefatta, senza eccessi lirici. Anche le vicende più forti è come se avessero un fondo di ordinario, uno squallore invincibile, ma anche un filo di bonarietà» (dalla Prefazione di Franco Arminio).
GLI AUTORI – Sergio D’Amaro, Paola Marino, Dino Mimmo, Raffaele Niro, Michele Presutto, Salvatore Ritrovato, Gennaro Tedesco e Raffaele Vescera «non sono della stessa generazione, non hanno gli stessi padri spirituali, semplicemente appartengono alla stessa terra» (Franco Arminio), una terra che corrisponde grosso modo all’antica Daunia e che congiunge le propaggini dell’Appennino con il Tavoliere, una terra da cui spesso si fugge in cerca di lavoro e che raramente si racconta – se non per puntare il dito contro il caporalato. I ‘narratori dauni’ qui raccolti hanno invece deciso non solo di restare, ma anche di provare a dare voce e dignità letteraria ai territori del nord della Puglia, alla bellezza e al disagio che li caratterizza, all’aspirazione di rinnovamento che li fa vibrare.