Grandi nomi internazionali per un’ iniziativa di innovazione artistica e culturale
Oscar Luis Bacalov, Giobbe Covatta, Peppe Papasso, Vito Capone, Antonio Ciccone, Emanuele Arciuli, Ulises Passarrella: sono solo alcuni dei grandi nomi che hanno prestato la loro immagine per la realizzazione del DVD “Lo spazio dell’arte”, prodotto multimediale nato con l’intento di esprimere la necessità per la città di San Giovanni Rotondo di avere un “Palazzo dell’Arte e della Cultura”.
La proiezione e la presentazione del DVD, che si svolge domenica 24 settembre
L’iniziativa è promossa dal Comune di San Giovanni Rotondo, Assessorato alla Cultura che ha fortemente voluto il progetto affinché tali idee innovative non restino solo parole ma conducano a qualcosa di prettamente concreto.
Alla serata di inaugurazione saranno presenti Enzo Nicola Terzano, Docente di Mass Media, Filosofia dell’Imamgine e Antropologia Culturale dell’Accademia delle Belle Arti di Foggia; Giuseppe Bacci, Segretario del Museo Stauròs d’Arte Sacra Contemporanea, Isola del Gran Sasso (Teramo); Salvatore Mangiacotti, Sindaco di San Giovanni Rotondo e Corrado Grifa, promotore de “Lo spazio dell’Arte”.
Durante la serata saranno esposti, in forma anonima, i progetti che hanno partecipato al concorso nazionale per i lavori di completamento del convento Santa Maria Maddalena.
La direzione artistica è degli scultori Corrado Grifa e Nicola Canistro, entrambi originari di San Giovanni Rotondo.
La presentazione si svolge all’interno dell’ex Chiesa Santa Maria Maddalena sita in Piazza De Mattias. E’ gradita la puntualità.
“Lo spazio dell’arte. Il DVD “Lo spazio dell’arte”, è stato ideato e realizzato come prodotto promozionale per esprimere la necessità per la città di San Giovanni Rotondo, di avere un “Palazzo dell’Arte e della Cultura”.
Nel panorama nazionale ed internazionale la città di San Giovanni Rotondo ha potuto e può contare sul motore propulsivo del turismo religioso. L’eccessivo sforzo compiuto dalle amministrazioni locali per far fronte a questo impegno di portata storica ha prodotto da una parte i buoni risultati strutturali di cui siamo testimoni e dall’altra una totale distrazione dal mondo parallelo della Cultura nel senso più alto e nobile della parola.
La creazione di uno spazio specializzato per la diffusione e la produzione della cultura a San Giovanni Rotondo è ormai una necessità sempre più sentita, maturata e condivisa da molti cittadini, ed è dovuta al vuoto culturale che si è amplificato negli ultimi decenni a seguito degli interessi per la maggior parte concentrati verso la materialità (fra cui il discusso spiritual businness) con investimenti volti a creare strutture ed infrastrutture senz’altro rilevanti ma che al contempo hanno relegato l’attività culturale alle buone intenzioni di pochi addetti ai lavori e senz’alcuna struttura che desse senso e metodo alle loro fatiche.
Un Palazzo dell’Arte e della Cultura potrebbe essere per San Giovanni Rotondo l’occasione di diventare un polo di riferimento per la provincia di Foggia e per
Da un punto di vista locale certamente la creazione di una struttura specializzata risponde all’esigenza di tanti cittadini di creare un centro di riferimento che possa tutelare, salvaguardare e diffondere la cultura sia da un punto di vista storico evitando la dispersione del nostro patrimonio, sia nei prodotti delle ultime generazioni.
Mediante la cultura un popolo e un territorio acquisiscono un’identità comune e prendono coscienza del proprio ruolo sociale e civile, e attraverso l’arte, invece, un popolo e un territorio riescono a trasmettere le immagini e i contenuti della propria storia e della propria scienza. Per mezzo dell’arte e della cultura un popolo e un territorio adottano un linguaggio per trasmettere i valori da condividere e da affermare, per crescere e svilupparsi, una delle poche cose che sopravvive al passare del tempo.
Chi non ha arte non ha cultura, chi non ha cultura non ha passato, e chi non ha passato in fondo è come se non fosse mai esistito. È di fondamentale importanza e compito di ognuno, sostenere in ogni modo e con ogni mezzo l’arte e la cultura, perché solo così si misura anche il proprio grado di civiltà, che non ha nessun altro parametro per essere valutata: non la forza, non l’inganno, non il denaro.
Sostenere l’arte significa inoltre scegliere di vivere autenticamente la propria socialità, e quindi il proprio presente. Attraverso l’arte si favorisce il dialogo, si stimola il pensare, si fa crescere la voglia di partecipazione, si facilita il contatto umano e soprattutto si esalta l’istinto della libertà. L’arte è una delle poche barriere che si può ergere contro la massificazione e la spersonalizzazione in atto già da molti anni che identifica l’individuo come un semplice anello della catena del sistema economico; l’arte è una delle poche difese che si può invocare contro le nuove distanze interpersonali introdotte dai nuovi sistemi di comunicazione, che non hanno fatto altro che sostituire alcune distanze con altre; l’arte è l’unica possibilità di salvezza contro la demonizzazione dell’altro, dell’altrui pensiero, dell’altrui cultura, in nome di una uniformità culturale da raggiungere con qualunque mezzo sia pure la stessa negazione dell’altro.
Oltre ad una gran forza e un costante e sano lavoro, occorrono ampi spazi per promuovere l’arte e la cultura in tutte le loro molteplici espressioni, necessarie per l’elevazione spirituale della persona e della collettività.Lo spazio preso in considerazione per la sua importanza storico-culturale è l’antico complesso sito in piazza Santa Maria De Mattias, comprendente il “Convento delle Clarisse”, poi “Ospedale San Francesco”, e la “Chiesa Santa Maria Maddalena”, ormai da tanti anni per gran parte abbandonati a se stessi.
Tra le necessità principali dell’esigenza del “Palazzo dell’Arte e della Cultura”, c’è il bisogno di rispondere alle urgenze che promuovono e sostengono sul piano culturale e artistico i bambini, i ragazzi, gli insegnanti, i genitori, gli adulti. Mediante dei laboratori espressivi di scultura, di pittura, di musica, di teatro, poesia, ecc., si può favorire lo sviluppo della fantasia, della creatività, dell’intuizione, della percezione visiva e olfattiva, e dei segnali corporei, patrimonio presente in ognuno di noi.
Proprio attraverso il segno, il gesto e la parola, è possibile lasciare una traccia autentica del nostro quotidiano, il nostro essere nel “qui e ora” nel mondo, che significa anche connotare in modo creativo il rapporto con la realtà, in un continuo processo di ricerca di nuove soluzioni nella costruzione del proprio progetto di vita. Il linguaggio dell’arte è in grado di mettere in contatto l’essere umano con la propria parte più profonda, e di diventare mezzo di comunicazione fra sé e gli altri, dando direzione e significato a questa meravigliosa avventura che è la nostra vita.Tra gli altri obiettivi c’è quello di promuovere eventi di grande rilievo e spessore anche negli spazi cittadini.
L’intento è quello di creare una rete omogenea di interventi culturali, differenti secondo le differenze dei fruitori, e valorizzare i luoghi della cultura e gli spazi urbani in quanto occasione d’incontro sociale e crescita culturale. Ma soprattutto organizzare festival e rassegne di arte sacra e di dialogo interreligioso, per creare sinergie e sviluppare potenzialità che possano rispondere in modo efficace alla domanda di dialogo nelle diversità delle culture e dei linguaggi.
Il mio augurio è che il “Palazzo dell’Arte e della Cultura” a San Giovanni Rotondo, luogo di fede e di scienza, si sviluppi come un luogo di progetti innovativi.Un ringraziamento va fatto a chi crede in questo progetto, a chi ci sostiene, a chi lavora per tenere un cantiere sempre aperto a disposizione dell’Arte e della Cultura. L’augurio più grande è quello di stimolare la passione nei politici, nel fare non qualcosa per interessi individuali ma per il beneficio del paese e del territorio.
Corrado Grifa – Promotore de “Lo Spazio dell’Arte”