Parla il dt Francesco Pompilio
Una nuova, bellissima realtà è appena nata a San Giovanni Rotondo: è quella dell’Academy San Giovanni Rotondo, progetto calcistico giovanile che si pone come obiettivo principale la crescita dei ragazzi, sia dal punto di vista fisico-sportivo che educativo, orientata verso il modello dello “sport come scuola di vita”. Lo staff sarà composto da tecnici qualificati come Francesco Pompilio, che ricoprirà il ruolo di direttore tecnico, dei mister Francesco La Torre, Massimo De Giovanni, Roberto Canistro, Filippo Viola, del fisioterapista Michele Russo, della dottoressa Pina Crisetti e i preparatori dei portieri Angelo Di Maggio e Antonio Morcaldi oltre che dei collaboratori Michele Nardella e Roberto Delli Muti, che avranno il compito di seguire la crescita e la formazione dei ragazzini delle categorie Piccoli amici, Pulcini, Esordienti, Giovanissimi provinciali e Allievi provinciali. Qui sotto, la nota ufficiale del direttore tecnico Pompilio che spiega per filo e per segno come sarà impostata, e cosa offrirà ai ragazzi questa splendida iniziativa:
“L’Academy San Giovanni Rotondo – dichiara il direttore tecnico Francesco Pompilio – sarà basata su tre principali concetti: continuità, progressività ed educazione. Scopo principale di questo progetto è quello di offrire ai bimbi che intendono avvicinarsi a questo splendido sport (io preferisco chiamarlo gioco) la possibilità di svolgere un’attività fisico motoria completa e soprattutto educativa. Il nostro compito sarà quello di avviare e sperimentare esercitazioni tecnico didattiche ed educative più favorevoli all’insegnamento della pratica calcistica.
Il calcio diventa così linguaggio educativo: nient’altro che una simulazione della vita fuori della struttura sportiva. Tutto ciò sarà raggiunto attraverso fair play, spirito di aggregazione e divertimento. Tra i nostri obiettivi rientrano: l’acquisizione di un adeguato schema corporeo e motorio e di una corretta percezione spazio temporale, il miglioramento delle capacità psicomotorie.
Cercheremo di migliorare le capacità fisiche (coordinazione, equilibrio, mobilità articolare, velocità, destrezza ecc…). Tutto ciò consente un potenziamento sia fisico che psichico. Il progetto si propone di offrire tutto questo attraverso esercitazioni tecniche e fisiche il meno noiose possibili in modo di arrivare con facilità alla mente dei bambini. Si proporranno le difficoltà in progressione crescente finché l’allievo non sarà in grado di trattare il pallone, di saper stare in campo, saper collaborare, saper stare in gruppo e soprattutto ragionare con il concetto di squadra dove il singolo lavora per il bene del gruppo e migliora solo di conseguenza ad esso. Attraverso una corretta attività, suddivisa per ogni fascia d’età, costruiremo quel bagaglio motorio, tecnico e tattico che prima veniva acquisito dal bimbo attraverso il gioco spontaneo.
Una mentalità specifica del progetto – continua Pompilio – sarà quella di far capire al ragazzo che bisogna sempre provare a vincere ma allo stesso capire che il risultato non è tutto. La nostra vittoria sarà quella di farli migliorare. Vedere in loro, durante le partite e fuori il rettangolo di gioco, rispetto per gli avversari, per i compagni, per gli istruttori e per chi sarà chiamato ad arbitrare gli incontri. Non solo calcio giocato. Organizzeremo ogni fine settimana uscite di gruppo che miglioreranno la loro conoscenza e la qualità di vita dei giovani calciatori. Un esempio: visione di gare calcistiche disputate da società/squadre professionistiche; cinema; raduni.
In conclusione il nostro progetto non è costruire il “Calciatore”, per molti sarà un traguardo naturale, bensì far crescere le nuove leve in un ambiente sano al fine, in futuro, di migliorare la nostra società”.