Il Comune capofila di un progetto pilota a livello europeo
La nuova
Amministrazione Comunale di San Giovanni Rotondo, insediatasi da pochi mesi, ha
preso contatto con soggetti nazionali ed internazionali per sviluppare una
cooperazione permanente sugli innovativi temi del turismo sostenibile e
dell’economia basata sulla valorizzazione della conoscenza, della creatività e
della cultura in senso ampio ed inclusivo, secondo le strategie europee fissate
da Europa 2020.
Creare nuovi e
migliori posti di lavoro, aumentare l’attrattività delle nostre città e del territorio,
fare sistema a livello locale ed internazionale, utilizzare al meglio le
tecnologie dell’informazione e della comunicazione per la promozione, unire il
pensare globale all’agire locale, sono questi gli obiettivi dell’ambizioso
programma di cooperazione territoriale europeo presentato in questi giorni dal
Comune di San Giovanni Rotondo insieme ad un ampio partenariato europeo.
Il progetto è stato
redatto da un team di consulenti ed esperti provenienti da diverse
organizzazioni (Associazione Civita, Italia Nostra e la società di
progettazione europea FIDEAS SRL) in stretta collaborazione con l’Amministrazione Comunale.
Il progetto
denominato “EVO-CLUSTER, Evoluted
Cultural Cluster”, nell’ambito del programma di cooperazione territoriale
europeo 2007-2013 South East Europe, vede il coinvolgimento attivo di
autorevoli partner (2 regioni, 1 provincia, 2 università, 1 istituto di ricerca
e 2 ONG) dei seguenti Paesi:
Bulgaria
(Università Tecnica di Sofia),
Grecia
(Regione della Macedonia occidentale),
Italia
(Provincia di Fermo e Ngo Euro-Net),
Ungheria
(Regione di Kőszeg),
Romania
(Istituto Nazionale di Ricerca e Sviluppo di Bucarest e l’Università di
Costanza),
Albania
(Fondazione Centro Europeo di Tirana).
L’obiettivo
generale del progetto è quello di permettere un effettivo sviluppo (con un
reale impatto sulla crescita occupazionale ed economica) del turismo di qualità
e della conoscenza con la creazione di una rete di distretti culturali,
prevedendo, nel rispetto dei principi della “tutela, conservazione e fruizione”
la valorizzazione sistemica delle risorse culturali e del patrimonio del territorio,
da quello artistico, architettonico, storico ed urbano a quello naturalistico,
a quello delle tradizioni antropiche, che comprende, tra l’altro, i valori e le
tradizioni religiose, il folklore, le feste, l’enogastronomia,
l’agroalimentare, l’artigianato e i sistema complesso delle manifestazioni al
fine di creare una filiera produttiva
capace di favorire forme di occupazione solide e durature, con il
coinvolgimento specie delle giovani generazioni.
La metodologia
d’intervento prevede l’azione a livello locale dei partners, peraltro in stretta
collaborazione e con l’attivazione di efficaci strumenti di comunicazione con i
territori e le realtà del Sud Est Europeo.
Gli obiettivi
specifici sono:
– tutela, recupero,
restauro, conservazione, promozione integrata e unitaria del patrimonio
culturale, ambientale, storico e delle tradizioni antropiche
(dall’enogastronomia all’artigianato) prevedendo l’attivazione di laboratori,
l’effettuazione di studi, ricerche, la creazione di posti di lavoro e di nuove
imprese;
– istituzione di
una rete di ricerca internazionale per l’ottimizzazione delle risorse locali
che lavorano nei settori della ricerca, dell’istruzione, del recupero, restauro
e conservazione urbana e ambientale, delle imprese, dei media, della comunicazione,
della promozione e del marketing,
– progettazione di
strutture a supporto della creazione di servizi avanzati e sviluppo di nuova
occupazione nel settore culturale dell’innovazione e della conoscenza.
Tale progetto
rientra nel programma di mandato di questa Amministrazione dove era scritto ”Per una città come San Giovanni Rotondo gli
argomenti turismo e cultura (non solo religiosa) diventano prioritari per
l’economia, l’occupazione e per l’importanza che rivestono nel Gargano, nella
Provincia di Foggia e per l’intera Puglia. In questi ultimi anni il turismo
basato solo sulla forza attrattiva del santo Padre Pio ha avuto un calo, con
conseguenze economiche sensibili per gli operatori turistici che operano nel
settore. Difatti la durata del soggiorno, mostra una tendenza progressiva alla
riduzione, con conseguente aggravio di spese di gestione non sopportabili nel
settore. Le cause potrebbero essere molteplici: errate previsioni di afflusso
di pellegrini, di conseguenza posti letti in esubero rispetto alla richiesta, aumento
del costo della vita, mancanza di programmazione, mancanza di iniziative …”
E’ quindi nostra
profonda convinzione circa la necessità di avviare altre iniziative analoghe
per proiettare sempre più San Giovanni Rotondo in Europa e portare l’Europa nel
nostro territorio.