Le proposte contenute nel Piano di Riordino
Il Consiglio Provinciale, approvando il Documento sulla Salute, raggiunge, dopo otto mesi di continuo e costante lavoro, un traguardo riguardevole e importante. In questi mesi abbiamo svolto incontri interessanti e formativi, in cui ci siamo confrontati tra di noi, e soprattutto abbiamo discusso con illustri professionisti della Sanità: Medici e Operatori Sanitari, Manager e Università ma abbiamo ascoltato anche Sindaci e Sindacalisti.
Si chiude così la prima fase, fatta di analisi, di studio e di monitoraggio del settore Sanitario in Capitanata.
Cosa è emerso da questo studio?
L’Approfondimento del Piano di Riordino Sanitario della Regione Puglia.
Il Piano di Riordino è fatto sicuramente di tante proposte. Voglio subito mettere in risalto che nel Piano la salute è intesa come condizione di benessere psico-fisico e non assenza di malattia.
Ecco le proposte contenute nel Piano di Riordino:
a) Miglioramento della qualità ospedaliera e contenimento della relativa spesa.
b) Passaggio dal ricovero ordinario al ricovero diurno e dal ricovero diurno all’assistenza ambulatoriale o addirittura assistenza residenziale e domiciliare.
c) Tagli agli sprechi.
d) Abbattimento della Mobilità Passiva.
e) Riduzione delle Liste di attesa.
f) Servizi Sanitari territoriali efficienti.
g) Stabilizzazione delle figure professionali.
E’ su queste eccellenze che si costruisce una migliorare qualità ospedaliera, attraverso il contenimento della spesa sanitaria. E’ sul passaggio dal ricovero ordinario al ricovero diurno, che c’è un miglioramento della qualità ospedaliera. E’ dal passaggio dal ricovero diurno all’assistenza ambulatoriale, che la spesa è più contenuta. O se vogliamo è il passaggio dal ricovero all’assistenza domiciliare, che si abbattono di gran lunga i costi. Come è un costo la mobilità passiva, che grava pesantemente sulle casse della Sanità Pugliese.
Con troppa facilità e superficialità permettiamo ai nostri conterranei di andare a farsi curare fuori Regione o fuori Provincia, ma per quali patologie?
Cardio-chirurgia, oculistica, chemio terapia, ortopedia.
Patologie tranquillamente curabili in tutti gli Ospedali della Provincia di Foggia, in particolare nella Casa Sollievo della Sofferenza e nell’Ospedale Riuniti di Foggia. Pertanto spendere 60 milioni all’anno per la mobilità passiva, non può essere ancora tollerabile.
E’ vero, il Paziente ha il pieno diritto di scegliersi la struttura dove farsi curare;
teoricamente può decidere di andare in qualsiasi parte dell’Italia, ma se le nostre strutture Sanitarie fossero tutte idonee non avremo questa mobilità passiva così elevata. Mobilità passiva che potrebbe essere abbattuta definitivamente soprattutto se si spiegasse meglio al paziente che negli Ospedali della Capitanata si possono curare tutte le patologie.
Ma il Piano di Rientro ha creato non poche tensioni legate soprattutto alla:
1) Riduzioni posti letto.
2) Chiusura Ospedali.
3) Mancata stabilizzazione di figure Professionali .
4) Mancanza di servizi Sanitari sul territorio.
5) Liste di attesa sempre lunghissime.
Nella nostra Provincia sono stati chiusi tre Ospedali: San Marco in Lamis, Monte Sant’Angelo e Torremaggiore, ma purtroppo non sono stati contestualmente aperti servizi sanitari sul territorio. Mi rendo conto che non è facile, da una parte chiudere gli Ospedali e dall’altra contestualmente aprire servizi Sanitari sul territorio. Ma penso anche a due grandi realtà della nostra Provincia, che rappresentano i tre quarti dei Comuni. Penso al subappennino e al Gargano nord, che purtroppo non hanno né Ospedali e né servizi sanitari. In queste Città a volte è a rischio il diritto alla Salute.
Proposte:
a) occorre una Politica Sanitaria che si fondi sui due Ospedali di eccellenza, Ospedale Riuniti di Foggia e Casa Sollievo della Sofferenza, e sul potenziamento degli altri Ospedali di Cerignola, San Severo, Manfredonia e Lucera, in cui tutti gli abitanti della Capitanata possano curarsi senza dover andare fuori dalla proprio territorio.
b) E’ necessario avere Ospedali attrezzatissimi in modo da abbattere la mobilità passiva e addirittura incrementare la già buona mobilità attiva. Oggi in Capitanata abbiamo un’ottima mobilità attiva, grazie ai servizi offerti dalla Casa Sollievo della Sofferenza.
c) E’ necessario che tutti è nove i distretti Sanitari siano in grado di soddisfare la domanda dei cittadini. Più Servizi Sanitari nel territorio.
d) Basta con la chiusura di altri Ospedali. La Capitanata ha già offerto, sull’altare sacrificale della Sanità, tre Ospedali, San Marco in Lamis, Torremaggiore e San Marco in Lamis.
e) E’ tempo di avere una Sanità dove si apre un reparto o un servizio, perché in quel territorio è forte la domanda dei pazienti e non per assegnare questo o quel incarico a figure professionali.
Se oggi la Sanità è malata è perché per troppo tempo non abbiamo servito il Paziente, ma ci siamo serviti del Paziente.
Gaetano Cusenza
Vice Presidente Commissione sulla Salute Provincia di Foggia