Quali sono gli scenari futuri?
Il 2 maggio 2013 è termina la Consiliatura della Provincia di Foggia. E adesso?
Il Decreto “Salva Italia” del Presidente Monti prevede, fino a novembre 2013, una fase di Commissariamento e a seguire la composizione di un nuovo Consiglio Provinciale, nominato dai Sindaci.
In altre parole la Provincia da Ente di primo livello passerebbe ad Ente di secondo livello.
E le funzioni delle Province? E le Risorse Umane di questo Ente? E le competenze di Area Vasta? Possono i singoli Comuni svolgere funzioni di Area Vasta? Ma soprattutto, l’organo rappresentativo, può essere nominato senza una elezione democratica?
Alcune forze Politiche propongono di sostituire le Province con Associazioni di Comuni.
Il neo Premier Enrico Letta, nel suo discorso di insediamento, ha proposto l’abolizione totale delle Province, che sarà studiata e regolamentata dalla Convenzione, cioè dalla Commissione per le Riforme Costituzionali.
Se il lavoro della Convenzione si riducesse alla smobilitazione delle Province e allo smembramento dei servizi che queste erogano e del personale che vi lavora sarebbe l’ennesima burla per il Paese.
Non si produrrebbero risparmi ma aumento della spesa pubblica, si metterebbe il personale in mobilità e crollerebbe il livello dei servizi ai cittadini.
Io ritengo che i Comuni italiani non sono in grado di esercitare le funzioni che oggi sono delle Province. Se si è detto che 107 province sono troppe perché troppo piccole per esercitare funzioni di area vasta, come si può ora dire che Comuni piccoli e piccolissimi sarebbero in grado di farlo senza problemi?
Il mio timore è che se non si procede ad una riforma organica, si rischia di entrare in una grande confusione.
Mi viene in mente questo esempio: abbiamo un Palazzo di quattro piani, si decide di ristrutturarlo, nessun ingegnere procederebbe alla suddetta modifica iniziando dall’abbattimento del secondo piano, in quanto sa perfettamente che avrà come scontato risultato il crollo dell’intero Palazzo. Per tornare a noi, le Istituzioni italiane, a vario livello, sono quattro, partendo dal basso abbiamo: i Comuni, le Province, le Regioni e il Parlamento. Un Legislatore attento, non inizierebbe mai la riforma delle Istituzioni, abolendo completamente il secondo livello ( le Province), è perfettamente consapevole che rischia di far crollare tutte le Istituzioni. La riforma deve essere organica.
Il tema delle Riforme è così delicato che merita il giusto approfondimento, pertanto è necessario stimolare e sostenere i nostri rappresentanti Parlamentari con proposte e suggerimenti.
Gaetano Cusenza