La lettera di una nostra concittadina inviata al Presidente della Regione Puglia ed alla Casa Sollievo della Sofferenza
Casa Sollievo della Sofferenza ha ricevuto, dai Gruppi di Preghiera “Padre Pio”, un grande dono:
Mi chiamo Antonia Siena e purtroppo sono una malata oncologica. Combatto la mia guerra dal dicembre 2001. Ho cominciato con una mastectomia e asportazione di 27 linfonodi. Nel gennaio 2006, ho ricominciato con una metastasi retrosternale. La mia battaglia la conduco con chemioterapie, radioterapie, cure ormonali, controlli assidui e quant’altro. La mia età è: 37 anni, da compiere.
In questi anni trascorsi in lotta continua con il cancro, ho conosciuto molti soldati come me. Nel day hospital dell’ospedale di San Giovanni Rotondo, dove sono in cura, mi sono legata con moltissimi combattenti, con i quali ho stabilito rapporti umani intensissimi, empatici, solidali, forti. Siamo una rete umana, l’unione è grande! Come una grande famiglia sappiamo tutto di ognuno. Non ci imbarazza la nostra provenienza da paesi diversi, o differenti estrazioni sociali, né differenti ruoli lavorativi . Abbiamo un’unica grande livella:
Quando vogliamo stare insieme, o abbiamo bisogno l’uno dell’altro, ci basta alzare una cornetta, e la catena delle telefonate si avvia, in un baleno ci ritroviamo. Ahimé… alcuni di noi non ci sono più, ma la loro presenza non è finita. Tutti hanno combattuto fino all’ultimo, nessuno di loro voleva morire. Io sono ancora superstite, ma la mia forza è grande, devo farcela anche per coloro i quali, durante la battaglia, sono caduti. Devo resistere anche per loro! Quando più io sono forte, tanto più, la loro dipartita non sarà stata vana, perché il loro più grande desiderio era sconfiggere il cancro.
La nostra casa è l’ospedale: Casa Sollievo della Sofferenza. Un ospedale con 6 eccellenze, con protocolli di chemioterapia aggiornatissimi, con personale altamente qualificato e specializzato, strutture avanzatissime. Siamo stati fortunati, noi malati, in cura presso questo ospedale perché, non ci mancava niente, tranne che un apparecchio importantissimo per la diagnosi e il monitoraggio dei tumori:
Come per miracolo “i gruppi di preghiera di Padre Pio”, oltre a pregare per il sollievo delle nostre sofferenze, hanno cominciato a raccogliere fondi per dotare
Il sogno si è realizzato,
Bene, il nostro strazio quel 5 maggio scorso sembrava F I N I T O!!!
E, invece, no! Non è finito, non è finita!
Sono ormai 40 giorni che ci rechiamo e telefoniamo quotidianamente al centro CUP dell’ospedale di San Giovanni Rotondo per prenotare l’esame della PET-TAC, ma la risposta è:” Ci dispiace, non possiamo prenotare, perché non abbiamo ancora avuto disposizioni per attivarla!” E noi:” Ma quando sarà attivata?” La risposta:“Non sappiamo nulla, non possiamo aiutarvi, ci dispiace.”
Come è possibile tutto questo? Mi sono recata personalmente a visitare i luoghi dove è installata la macchina, non manca nulla, è tutto pronto! Ricordo ancora, quando ho visto, il 5 maggio per la prima volta
PERCHE’? Questo perché non appartiene solo a me, ma a tutti i miei amici di guerra in battaglia col nemico che si chiama cancro.
Siamo tutti arrabbiati, molto provati da questo ritardo e stanchi di aspettare. Abbiamo deciso di ribellarci, cominciando, per ora, a chiedere PERCHE’.
Attendiamo una risposta imminente.
Siamo stanchi di viaggiare. Non vogliamo più aspettare, perché il cancro non aspetta. La nostra è una vita che corre contro la morte, non abbiamo tempo! Non abbiamo la lentezza delle faccende burocratiche, abbiamo solo, dei giorni per curarci, quindi, non abbiamo intenzione di aspettare oltre! Siamo pronti a fare tutto quello che sarà necessario per sensibilizzare anche l’opinione pubblica, affinché ci aiuti e ci comprenda. Se entro dieci giorni, dalla presente missiva, non potremo utilizzare questo strumento diagnostico le nostri voci si uniranno e si sentiranno in tutti i modi possibili previsti, anche con eventuali INCATENAMENTI E SCIOPERI DELLA FAME.
In fede
San Giovanni Rotondo 18/06/07
Antonia Siena
Via Brindisi, 3, 71013 – San Giovanni Rotondo
Pubblichiamo la poesia che Tonia ha inviato insieme alla lettera al Presidente della Regione, Nichi Vendola