LibriAmo a cura di Renata Grifa
Poi, come sempre accade, prendemmo confidenza.
Con le strade, la polvere, e le anse, generose, che aiutano sempre a orientarsi nella città.
Scoprimmo che dormire assieme non è difficile, certo devi concedere qualcosa del tuo ritmo naturale all’altro.
Le gemelli adoravano i bagni in comune, ci andavano scalze, e io e Camilla lanciavamo loro dietro le ciabatte.
Carola non si era portata neanche le scarpe.
Questo però era un viaggio diverso.
Valeria Parrella
Quante volte dopo un periodo buio abbiamo pensato di mollare tutto e imbatterci in quel viaggio che speriamo possa salvarci dalle nostre più oscure tristezze?
Quante volte abbiamo magari sognato di lasciare tutto, fare un biglietto e partire da soli o in compagnia per poter lasciare almeno per un attimo la realtà alle spalle e vivere spensierati e felici, magari per sempre?
È un po’ questo il viaggio che ci racconta Valeria Parrella con Quel tipo di donna, dove la donna non è una ma sono quattro, quattro amiche Camilla, Dolores e Carola che si uniscono alla voce narrante per intraprendere un viaggio che non importa dove le porterà perché ciò che conta è la condivisione di un’esperienza unica che arricchisce le une solari ed allegre, in quanto ‘gemelli’, “donne di spettacolo e cultura” e al contrario le altre “monolitiche e riottose”, in quanto ‘capricorno’.
Quattro donne diverse, alcune segnate da un passato che non basterebbe a riempire mille bagagli e qualcun’altra semplicemente stanca di vivere accontentandosi di ciò che la vita le mette davanti, ma tutte accomunate da una solarità e da un’energia che punta sempre a guardare avanti, a non arrendersi mai, a non essere quel tipo di donna che solo subisce.
No: non siamo quel tipo di donne lì, o quel tipo di uomini, dico quelli che stendono una tovaglietta sotto il piatto per mangiare da soli.
Abbiamo mangiato da sole tante volte, che l’avessimo scelto o no, che ci sia piaciuto o no, con i figli che gattonavano d’intorno e comunque sole su quel piatto.
Sembrano donne fuori dall’ordinario e invece sono solo donne che non vogliono essere private delle propria libertà, tutte vogliono tornare a vivere, ad amare ancora, ma senza rinunciare a sentirsi libere anche insieme agli altri.
Ciò che di bello appare in questo romanzo breve, o racconto lungo, è la leggerezza e la complicità che forse al mondo solo le donne sanno avere, quanto più a volte sanno essere spietate tanto più riescono a stringere legami che dureranno in eterno.
E non da meno è il paesaggio e l’ambientazione che fa da sfondo a questa storia, se ne percepisce la pace, la bellezza, il profumo che accompagna le quattro amiche che quando vengono scambiate per “Four! Like Sex and the City” ci tengono a ribadire a gran voce che sono “more like brain and the underground”.
Una bella storia di amicizia tra donne che sebbene scritta in poche pagine rilascia tutta la grandezza di un sentimento autentico.