Semplici riflessioni sul turismo locale
di Marianna Alicino
Prendo spunto dall’incontro che si è svolto oggi nel chiostro per raccontare la mia modesta esperienza in tema di turismo locale.
Da un anno circa dirigo una testata giornalistica su San Giovanni Rotondo rivolta principalmente ai turisti/pellegrini che intendono visitare San Giovanni Rotondo. Ogni giorno ricevo e-mail di persone che da ogni parte del mondo (Polonia, Guatemala, Messico, Croazia, etc …) chiedono informazioni varie sul nostro paesello. Dalle domande che mi fanno (orari di mezzi di trasporto, parcheggi, strutture, orari santuario, etc … ) intuisco una cosa fondamentale. Il turista/pellegrino è disorientato. Cioè, navigando sul web, non trova un “porto sicuro” dove approdare per avere una semplice informazioni sulla città di san Pio.
E così ogni volta mi viene in mente che manca, e che è sempre mancato, qualcosa. Questo qualcosa io la chiamo “identità”. E per me è molto strano perché ogni volta che ho da “vendere” un prodotto io credo di conoscerlo bene quel prodotto. Invece l’impressione che si ha è quella che per molti il “prodotto San Giovanni Rotondo” non si conosce bene e, di conseguenza, non si vende bene. Da anni si parla di questo e anche io, come molti, mi sono stancata di sentire sempre le stesse cose e di vedere che poco cambia.
Lo sappiamo bene dove sta uno dei problemi principali: manca una strategia comune. Quello che però ritengo ancor più necessario è anche una cosa, ovvero un cambio di mentalità (come è stato peraltro sottolineato da qualcuno durante l‘incontro). A San Giovanni, in nessun settore, c’è cooperazione.
Guardiamo ai nostri vicini: il Salento, per esempio. Nel settore degli eventi congressuali c’è un consorzio che lavora alla grande e che offre servizi di ottima qualità. Poi, per essere proprio banale, dieci giorni fa sono stata alla BTC di Rimini. Non si può certo paragonare Rimini a San Giovanni Rotondo, si tratta di due “turismi” differenti ma è disarmante la loro capacità di cooperare.
Lo so, sono la “lamentosa” di turno. Per una volta lo faccio io.
M.A.