Il Gruppo Misto incontra la città: “Situazione di immobilismo totale”
Molta gente ha affollato ieri sera il chiostro comunale per l’incontro pubblico promosso dal neonato Gruppo Misto. A rispondere alle domande del moderatore Gennaro Tedesco c’erano tutti e cinque i consiglieri che hanno aderito al nuovo gruppo: Antonio Pio Cappucci, Leonardo Maruzzi, Daniela Di Cosmo, Salvatore Ricciardi e Michele Pennelli.
“Ci siamo ritrovati lo scorso 20 settembre quasi per caso ma con questa idea comune di mettere insieme le nostre anime politiche, anche diverse tra loro, per il bene della nostra città. Attualmente un’amministrazione non esiste, noi contestiamo la totale assenza amministrativa, uno stato di immobilismo preoccupante che non ci appartiene” ha sottolineato Cappucci.
Anche Daniela di Cosmo ha espresso tutto il suo malcontento per la situazione venutasi a creare nelle stanze di Palazzo di Città: “Sia io che il mio collega di lista Cappucci non siamo mai stati coinvolti nelle scelte politiche della sua amministrazione nonostante abbiamo portato il nostro contributo alla lista che portava il nome del Sindaco. In due anni e quattro mesi mai una riunione, un incontro anche informale per fare il punto della situazione. Nulla. Un apparato burocratico allo sbando, uffici smantellati, senza parlare dell’assenza di una dirigenza al settore tecnico che praticamente blocca tutte le pratiche che i cittadini attendono da mesi. Indirizzi politici disattesi dalla sera alla mattina senza parlare dei metodi di imposizione e prevaricazione delle scelte da parte di qualcuno che ha di fatto creato questa spaccatura”.
Sulla stessa linea Ricciardi: “Una maggioranza ormai collassata. E’ tutto fermo per colpa della loro disorganizzazione. I dipendenti comunali danno il massimo ma senza una guida diventa tutto più difficile. Il nostro gruppo è capace di fare politica in maniera trasparente e senza interessi personali. Si vantano di tanti milioni di euro di finanziamenti ben sapendo che non è farina del loro sacco”.
Anche Pennelli sottolinea come la politica per lui sia “passione e mettersi a disposizione del paese e dei cittadini che da anni attendono risposte su tante questioni. Tutta l’opposizione, anche chi non fa parte del nostro gruppo, lavora seriamente e serenamente”.
“Se ci troviamo in questa situazione – ribadisce Maruzzi – è perché due anni e mezzo fa si è tentato di unire personalità e identità politiche totalmente diverse tra loro. Ognuno pensa a coltivare il proprio orticello ma appena uno si permette di invadere il terreno di un altro ecco scattare le crisi a cadenza mensile”.
L’attenzione si focalizza poi sul famoso documento per lo scioglimento anticipato del consiglio: “Il documento è pronto per essere firmato da otto consiglieri – ha rimarcato Cappucci – e come tutti sapete manca il nono. Il sindaco non ha più i numeri. Dove e a quali risultati ha portato quel famoso senso di responsabilità tanto decantato qualche anno fa per non mandare a casa l’amministrazione Pompilio?” si chiede l’esponente ex Agire Insieme riferendosi ad alcuni colleghi dell’assise comunale ancora oggi presenti in maggioranza.
Maruzzi senza giri di parole se la prende con Gaetano Cusenza che seppur all’opposizione sembra restìo a porre la propria firma per lo scioglimento del consiglio: “Cusenza ci tiene ingessati per la questione delle elezioni provinciali” ha sbottato l’ex candidato Sindaco.
Insomma un’amministrazione senza maggioranza con l’opposizione che però non ha i numeri, o meglio il numero, per mandare a casa Costanzo Cascavilla. Un paradosso che forse troverà risposta nel consiglio comunale monotematico dedicato alla discussione della situazione politica che si terrà il prossimo 6 novembre.
Intanto sui social non è tardata ad arrivare la risposta di Gaetano Cusenza alle accuse mosse nei suoi confronti: “Ad oggi, noi nove Consiglieri non abbiamo pronto un progetto alternativo a Cascavilla. Inoltre non si sono ancora svolte le elezioni Provinciali. Quindi, dove sarebbe la mia incoerenza? Forse perché, spesso, ho dichiarato che per me vengono prima le esigenze e le criticità dei cittadini e poi i giochetti politici? Probabilmente perché do priorità ai progetti educativi, all’attenzione alle scuole e sono fissato per una migliore accoglienza dei pellegrini e dei turisti? I sangiovannesi vogliono la città pulita, sicura e che non si allaghi, le strutture pubbliche e le scuole sicure, l’illuminazione idonea, i servizi che funzionano ecc. Su queste cose si fa l’opposizione e non sul concetto banale e ormai superato togliti tu che mi metto io. Basta, da una parte e dall’altra, con la politica del risentimento, che sembra essere la cosa principale”.