Intervista a Luciano Pompilio
Domenica 17 settembre riprende la rassegna musicale “In concerto”, l’iniziativa organizzata dall’Amministrazione Comunale di San Giovanni Rotondo.
Il primo appuntamento è con il Duo Felicioni-Di Fulvio (flauto e chitarra) alle ore 20:30 presso l’Auditorium “Mary Pyle” della Chiesa di San Pio. La direzione artistica è del Duo Caputo-Pompilio.
Al Maestro Pompilio abbiamo rivolto alcune domande sulla ripresa della rassegna.
Il 17 settembre riprende la rassegna concertistica “In concerto”. Cosa vi aspettate dal pubblico sangiovannese?
La stessa partecipazione numerosa dei precedenti concerti e soprattutto lo stesso calore con il quale sono stati accolti gli artisti nella prima serie di concerti.
Come nasce una rassegna? Quali sono i criteri di scelta per un festival internazionale?
Nasce dalla volontà di far istituire e far conoscere una tradizione culturale diversa da quella a cui siamo abituati ad avere in questo paese. Voglio precisare che amo la musica popolare e anni fa l’ho anche praticata. E’ giusto che ci sia ma non in maniera così esagerata. E’ vero che è l’arte dei nostri antenati contadini, ma tutti i grandi geni Mozart, Bach, Beethoven, dove li mettiamo? Ecco allora la necessità di una rassegna dove si faccia musica colta e si propongano opere dei grandi maestri del passato e del contemporaneo, e che abbia come criteri di scelta artisti di grosso calibro che possano così trasmettere in maniera inequivocabile le loro emozioni.
Le precedenti edizioni avevano visto il Chiostro di Palazzo di Città come location dell’evento. Quest’anno la scelta dell’Auditorium e della Nuova Chiesa. Come mai?
Il chiostro è una cornice bellissima per ospitare concerti di musica da camera. Purtroppo non è molto grande; contiene circa una settantina di posti, ed è anche molto rumoroso per via delle persone che passeggiano e che entrano a curiosare. Per questo tipo di musica è fondamentale il silenzio. Portare la rassegna nell’Auditorium della Nuova Chiesa è stata una grandissima idea. L’acustica è ottima, gli strumenti non hanno bisogno di essere amplificati, quindi si può gustare tutta la bellezza del suono naturale dello strumento. Inoltre i posti a sedere sono 300 e tutte poltrone comodissime, insomma tutte condizioni ottimali per poter ascoltare questo tipo di musica. Non smetterò mai di ringraziare i frati per la gentile concessione. La gente ha capito la differenza ed è contenta di questa scelta.
Come Duo di chitarra classica siete abituati a viaggiare in tutto il mondo e a confrontarvi con realtà sempre diverse. Quali sono le anomalie e le uguaglianze rispetto al resto del mondo che notate stando qui come organizzatori?
Dal punto di vista tecnico-organizzativo, direi che non c’è molta differenza con altre nazioni, in quanto essendo noi gli organizzatori ed anche musicisti sappiamo quello che occorre per ospitare al meglio gli artisti. Troviamo difficoltà quando dobbiamo proporre le nuove edizioni. All’estero si organizzano le stagioni un anno prima se non addirittura due anni prima. Qui invece le delibere vengono firmate qualche settimana prima, quindi si organizza sempre con la paura che da un momento all’altro può saltare tutto e questo non va bene.
Su quali caratteristiche artistiche punterete per la prossima edizione?
Ogni anno cerchiamo di proporre strumenti nuovi e formazioni atipiche con repertori che possano incontrare il gusto di molti. Per nomi di rilievo ovviamente tutto dipenderà come sempre dalla disponibilità finanziaria che avremo a disposizione. Sono fiducioso, la presenza del sindaco e di qualche amministratore comunale ai concerti non può non constatare la riuscita e la grande valenza culturale di questa manifestazione.