La squadra chiude ultima, tra gli applausi degli avversari
Si chiude con una sconfitta per 2-0 a Bari contro l’Olimpia Bitonto questo amaro campionato di Prima Categoria per il Real San Giovanni. La squadra di mister Campanile ha comunque onorato il torneo scendendo in campo con orgoglio in tutte le gare, anche a retrocessione ormai avvenuta, non regalando nulla a nessuno per non ledere la regolarità del campionato.
Una dignità ed una sportività premiata domenica con la squadra del Bitonto che ha onorato i biancorossi del “Pasillo de honor“, la passerella che vincitori e sconfitti si riservano vicendevolmente alla fine di ogni competizione.

I ragazzi di mister Campanile sono stati accolti tra gli applausi degli sfidanti e del numeroso pubblico che ha apprezzato lo spirito di squadra e la voglia di combattere fino all’ultimo di Melchionda & Co.
Una bella soddisfazione per la società biancorossa e per mister il giovane tecnico sangiovannese: “È stata una stagione difficile sotto il punto di vista della gestione dei risultati e degli stimoli per affrontare le gare, dato che sapevamo a piena coscienza che partivamo da una situazione di deficit importante sotto tutti i punti di vista, tecnici e di esperienza. Dopo anni di sacrifici, con un progetto che prevedeva l’integrazione dei ragazzi uscenti dal settore giovanile all’interno di un gruppo squadra con veterani e giocatori esperti, ritrovarsi alle porte della stagione con una rosa più che dimezzata ci ha costretto a valutare se partecipare o meno al campionato con i ragazzi uscenti dal settore giovanile privandoci quindi di quella giusta dose di esperienza e qualità necesssarie in un torneo così competitivo, che vedeva ai nastri di partenza formazioni attrezzate e competitive“.
Campanile ringrazia la sua squadra ma si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe: “Non posso che fare un plauso ai nostri ragazzi, che hanno onorato fino all’ultima gare l’impegno con dedizione e sacrificio settimanale, dimostrandosi caparbi e volenterosi di voler continuare un percorso di crescita personale e calcistico in un contesto cittadino non sempre proiettato ad una voglia di crescita e unione, al fine di promuovere un progetto che possa far emergere il nome di San Giovanni e renderlo competitivo, emulando ad esempio realtà non molto distanti da noi“, chiosa il mister.