I 107 anni di “Zia Sandrina”
“Zia Sandrina” festeggia i suoi 107 anni. Per la città di San Giovanni Rotondo è sicuramente un bel record di longevità quello raggiunto dalla sua cittadina Alessandra Maria Vittoria Campanile, classe 1899. Zia Sandrina, così come la chiamano affettuosamente i tanti nipoti ed ovviamente pronipoti, è una nonnina scaltra e pienamente lucida che, sia pur immobilizzata a letto da un paio di anni a causa di una caduta, gode di buona salute.
Sandrina, nata da papà Alessandro, dirigente scolastico, e mamma Maria Antonietta Fiorentino, casalinga, non si è mai sposata ed ha sempre contribuito in famiglia nei lavori domestici. Terza di cinque figli, con un po’ di rammarico ricorda sempre di non aver potuto studiare perché con il solo stipendio di papà Alessandro non era facile garantire gli studi, fuori da San Giovanni, per lei ed i suoi fratelli.
Zia Sandrina è un fiume in piena nel giorno della sua festa; ha raccontato con soddisfazione dell’incontro di molti anni fa con una zingara che leggendole la mano le predisse una lunga vita: non meno di 109 anni; ha ricordato la figura di Padre Pio e degli incontri che con lui ha avuto, in piena guerra, nel periodo dei bombardamenti su Foggia.
Nel concludere la sua giornata di festa, l’appuntamento da non mancare – ha ricordato la stessa Sandrina – è il 30 novembre 2007 per festeggiare i suoi 108 anni.
g.p.
Versi dedicati da Giovanni Scarale a “Zia Sandrina” un anno fa in occasione dei 106 anni.
Passavo per la tua strada
col libro e il quadernetto sotto il braccio
per essere cittadino del mondo,
e sapevo del tuo nome bello e maestoso
che si alzava nella torre di campane
custodi dell’umile voce di questa terra povera.
I tuoi anni, Sandrina,
sono pietre squadrate dalla fede,
e incastrate da passione,
nel tuo corpo è il battito di un’idea
che hai ricevuto e che ci vuoi lasciare:
la dignità del semplice.
E ora passo con il cuore gonfio di ricordi
che richiamano la vita incisa dai giorni,
e ti rivedo perla che ingioiella la strada dei padri,
sentinella della storia di gente ignota diventata
segno di fratellanza e di pace