Si terranno il 12 e 13 Giugno 2011 i rererendum abrogativi per la privatizzazione dell’acqua, il ricorso all’energia nucleare e il legittimo impedimento.
Innanzitutto va chiarito che i referendum abrogativi riguardano l’abolizione o no di una norma o legge specifica. Difatti ciò che viene chiesto è se si voglia o no che tale norma sia abolita. Quindi occorre votare Si se si vuole cancellare la norma, e votare No se si vuole mantenere la norma.
I referendum ai quali siamo chiamati a votare sono 4.
Il primo referendum (scheda di colore rosso) e il secondo referendum (scheda di colore giallo) riguardano rispettivamente la privatizzazione dell’acqua, e la possibilità da parte dei gestori privati di aumentare la tariffa in base al capitale investito.
Il perchè votare Sì per abolire questa norma è presto detto. Innanzitutto l’acqua è un bene comune e un diritto dell’individuo, e in quanto tale non può e non deve essere privatizzato in maniera da far realizzare profitti alle grosse multinazionali che si vogliono impossessare anche dell’acqua pubblica per scopi e profitti privati. In secondo luogo perchè laddove la gestione dell’acqua è già passata dal pubblico al privato (la norma è in vigore dal 1996), si registrano bollette più care per i cittadini a parità di servizio erogato. Questo vuol dire che la qualità dell’acqua e del servizio non è affatto migliorata, ma le bollette sono mediamente triplicate, e in alcuni casi anche quintuplicate, come il caso di Arezzo ad esempio. Quindi è opportuno votare Sì per abolire questa norma e far tornare al servizio pubblico la gestione dell’acqua e dei servizi idrici.
Il terzo referendum (scheda di colore grigio) si riferisce alla produzione di energia nucleare, alla costruzione di centrali nucleari e di depositi di scorie sul territorio nazionale. L’energia nucleare fu bocciata dal popolo italiano già nel referendum del 1987 ma nonostante ciò, è stata ripresentata dal governo. Il nucleare non è assolutamente un’energia pulita, non è reversibile (una reazione nucleare una volta innescata non può più essere spenta) e per di più è pericolosissima. Basti pensare alla tregedia di Chernobyl del 1986 che causò migliaia di morti e con conseguenze che si protraggono ancora (ad oggi Ucraina e Bielorussia, i paesi più colpiti, hanno una incidenza di malformazioni genetiche e ti tumori nettamente superiore rispetto alla media mondiale). Altro drammatico esempio è quello di Fukushima di quest’anno, come conseguenza diretta del terremoto che ha colpito il Giappone l’11 marzo scorso e che ha tenuto con il fiato sospeso la comunità mondiale per l’espansione della nube radioattiva. In oltre il piano per il nucleare del governo prevede di acquistare tecnologia francese ritenuta già superata e obsoleta dagli esperti internazionali, il tutto mentre grandi Paesei europei, come la Germania adottano piani di uscita dal nucleare e riconversione alle energie cosiddette pulite e rinnovabili. Il futuro energetico è Il sole, è il vento, sono le energie verdi e rinnovabili, ecco perchè si deve votare Si per dire ancora una volta No al nucleare.
Infine, il quarto ed ultimo referendum (scheda di colore verde) riguarda il legittimo impedimento per il presidente del consiglio e per i ministri della repubblica. Votare sì per abolire il legittimo impedimento, significa riaffermare il sacrosanto diritto democratico dell’ugualianza di tutti i cittadini difronte alla legge. La questione pur investendo in prima persona il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, che ha fortemente voluto questa legge mettendola tra le priorità assolute dell’attuale maggioranza di governo, va in realtà vista anche superando l’ottica di schieramento politico di appartenenza. Questo perchè nessun cittadino può considerarsi “speciale” rispetto alla legge. A maggior ragione se si ricoprono ruoli istituzionali e amministrativi. Ruoli che per natura necessitano di un’etica pubblica forte, di una limpidezza di comportamenti e di esempio per i cittadini. Un amministratore pubblico non può sottrarsi alla legge, se non attraverso la correttezza e la legalità dei comportamenti. Ecco perchè occorre votare sì per cancellare qualsiasi tentativo di immunità nei confronti della legge, e mantenere uno dei capisaldi fondanti della nostra costituzione: “La legge è uguale per tutti” .
Augello Pio Matteo, per SanGiovanniRotondoNET.it e Comitato sangiovannese per il sì ai referendum