Domenica alle urne per la consultazione sulle trivelle
Domenica 17 aprile si svolge il referendum abrogativo promosso da nove consigli regionali e da ambientalisti e comitati locali. Nel referendum viene chiesto il parere degli elettori sull’abrogazione dell’articolo 6 comma 17 del codice dell’ambiente. Il referendum riguarda l’estrazione di idrocarburi entro le 12 miglia nautiche (22,2 chilometri) dalla costa italiana.
Dove e quando si vota
Potranno votare tutti i cittadini italiani che godono dei diritti politici. Per votare sarà necessario andare al proprio seggio, quello indicato sulla scheda elettorale, con un documento d’identità valido e la stessa tessera elettorale. I seggi saranno aperti il 17 aprile dalle 7 alle 23. Sono chiamati alle urne 46.887.562 elettori, a cui si aggiungono 3.898.778 elettori residenti all’estero che potranno votare per corrispondenza.
Come si vota
La scheda è una sola, gialla, con un quesito referendario a cui si può rispondere “Sì” o “No” con una croce.
Qual è il quesito referendario
Nel quesito referendario si chiede: “Volete che, quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c’è ancora gas o petrolio?”. Il quesito riguarda solo la durata delle trivellazioni già in atto entro le 12 miglia dalla costa, e non riguarda le attività petrolifere sulla terraferma, né quelle in mare che si trovano a una distanza superiore alle 12 miglia dalla costa (22,2 chilometri). Se vincerà il sì, sarà abrogato l’articolo 6 comma 17 del codice dell’ambiente, dove si prevede che le trivellazioni continuino fino a quando il giacimento lo consente. La vittoria del sì bloccherebbe l’estrazione di idrocarburi entro le 12 miglia dalla costa italiana, quando scadranno le concessioni o le eventuali proroghe già approvate, cioè tra il 2017 e il 2034. Se dovessero vincere i no, invece, la legge non verrà modificata e le estrazioni in corso potranno continuare fino all’esaurimento del giacimento e le concessioni potranno essere rinnovate.
Come possono votare gli italiani all’estero
Gli elettori italiani residenti all’estero e iscritti all’anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) per votare riceveranno un plico al loro domicilio di residenza. A partire dal referendum del 17 aprile possono partecipare al voto per corrispondenza, organizzato dagli uffici consolari italiani, tutti gli elettori italiani che per motivi di lavoro, studio o cure mediche si trovano temporaneamente all’estero per un periodo di almeno tre mesi.
Dove richiedere la scheda elettorale
In caso di smarrimento della tessera elettorale o di esaurimento degli spazi per i timbri, gli elettori possono chiederne una nuova all’Ufficio elettorale del proprio comune di appartenenza.
Quando si sapranno i risultati
Lo scrutinio dei voti inizierà alle 23 di domenica 17 aprile, subito dopo la chiusura dei seggi. I dati sull’affluenza alle urne delle ore 12, 19 e 23 saranno pubblicati in tempo reale. Per essere valido il risultato della consultazione, dovrà essere raggiunto il quorum, come previsto dall’articolo 75 della costituzione italiana. Questo significa che deve andare a votare il 50 per cento più uno degli aventi diritto.