Approvato il nuovo Piano comunale per il dimensionamento della rete scolastica e la programmazione dell’offerta formativa 2012/2013
Consiglio comunale inconsueto svolto di mattina per discutere ed approvare il nuovo Piano comunale per il dimensionamento della rete scolastica e la programmazione dell’offerta formativa 2012/2013.
Il Sindaco espone la su proposta di delibera: “L’offerta formativa che proponiamo dà tranquillità alle famiglie dopo le situazioni di criticità nel comparto scolastico di questi anni. Ereditata una situazione malconcia, tante situazioni difficile nelle scuola, con gli impegni tra politica e istituti scolastici non rispettati. E’ difficoltoso condividere gli spazi formativi, quindi con questo nuovo piano andremo ad assecondare quanto di positivo prodotto dagli istituti”.
Il Consiglio Comunale è chiamato a disporre, come previsto dalla legge 111/2011, art.19 comma 4, l’aggregazione in istituti comprensivi delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado al fine di garantire un processo di continuità didattica nell’ambito dello stesso ciclo d’istruzione. Gli istituti comprensivi, per poter acquisire l’autonomia, dovranno essere costituiti con almeno 1000 alunni, ridotti a 500 per le istituzioni poste nelle piccole isole, nei comuni montani e nelle aree geografiche con specificità linguistiche. E’ prevista inoltre la revoca dell’autonomia istituti con meno di 300 alunni a meno di deroghe speciali.
Inizia la discussione, il primo ad intervenire è il capogruppo PD Giuseppe Mangiacotti: “Metto in evidenza lo stato di superficialità con la quale è stata affrontata la questione. Non possiamo fare un consiglio monotematico ed avere già una delibera, non possiamo fare una commissione consiliare un giorno prima ed assumere un piano di secondo livello. Non capisco il motivo di questo zelo eccessivo nel voler fortemente accettare queste innovazioni. Si tratta di un allineamento alla manovra finanziaria, però non ho appurato eventuali sanzioni nel caso di sottoscrizione di questo dimensionamento. In questo stato di incertezza noi ci preoccupiamo di sovvertire tutto senza sapere le decisioni del governo. Abbiamo già deciso le sorti dell’istruzione a San Giovanni senza sentire le parti sociali e le parti interessate. Manfredonia non ha adottato tale piano come tanti altri comuni in questo stato di incertezza. Considerato tutto ciò, chiediamo di lasciare tutto allo stato attuale per aggiornarci in un quadro della situazione politica nazionale più chiaro. Il problema necessitava di approfondimento e non affronatato con l’atteggiamento delle delegata alla Pubblica Istruzione, atteggiamento che ha irritato anche un tecnico come Michele Crisetti”.
Interviene Francesco Bertani (IdV): “Decidere per un argomento così importante per il futuro dei nostri figli, è una cosa affrettata. Bisogna fare le cose con gradualità, con scelte mirate e affrontare le situazioni più complesse con un lavoro di approfondimento per evitare di smontare l’offerta formativa di un territorio”.
Replica Mimmo Longo (Fli): “La terza commissione era già convocata e successivamente è stato inserito questo punto. Questo non è un problema di ieri, ma lo stiamo affrontando da mesi. In riferimento al riordino scolastico prendiamo atto della volontà degli istituti di formare tre istituti comprensivi. L’obiettivo principale è pensare al bene dei nostri figli”.
Interviene il Sindaco: “Mi scuso per l’episodio increscioso di ieri avvenuto con la mia delegata. La delega consiste nel coadiuvarmi dal punto di vista organizzativo senza entrare nel merito della discussione politica. Farò in modo che in futuro non accada più, richiamerò personalmente la delegata”.
Prende la parola Gabriele Cotugno (UdC): “Questo nuovo piano non rappresenta un trauma per nessun bambino. Nessuno dovrà spostarsi. Si tratta di un accorpamento intelligente con soli cambi di competenze tra le scuole. Oggi abbiamo l’opportunità di riorganizzare una volta per tutte l’educazione a San Giovanni senza guerre fratricide tra istituti e senza rischi per ciascuna scuola”.
Mauro Cappucci interviene nella discussione: “In questi anni diversi istituti hanno riveduto la loro posizioni essendosi resi conto delle difficoltà oggettive incontrate. Le cose non sono andate per il verso giusto per questo si è deciso di intraprendere una nuova strada”.
Michele Crisetti dice la sua: “In questi anni abbiamo visto classi con numeri indicibili di alunni, proporrei un premio allo sforzo delle maestre che si prodigano per il bene dei ragazzi. Il piano inciderà fortemente sulla determinazione del numero delle classi con conseguente ricaduta sul numero di alunni che andranno a formare quelle classi, un organico che quindi sarà rideterminato. Un conto è insegnare in una classe di 20 alunni, un altro è farlo in classi sovraffollate in classi da 30 o più bambini, le cosiddette classi pollaio. Questo è il risultato di una politica scolastica trascurata ormai da anni. Non possiamo inventarci oggi tutti gli istituti polivalenti. Questa proposta causerà un risparmio con tagli al personale e quindi sulla qualità dell’offerta formativa”.
Sulla stessa linea Giuseppe Miglionico (Api): “Questa dimostrazione di forza da parte dell’Amministrazione non è utile. E’ un argomento che interessa tutti senza differenziazioni tra maggioranza e minoranza. Cosa cambia se lasciamo tutto così com’è e la rivediamo tra qualche tempo dopo aver maturato un attenzione comune all’argomento?”
Diverso il punto di vista di Antonio Cappucci (Agire insieme): “A nessuno viene in mente di voler compromettere la formazione dei ragazzi. Ho avuto le rassicurazioni sulla bontà della proposta adottata”.
Pietro Fania (UDC) la pensa diversamente: “Siamo contro le logiche che vogliono affossare l’istruzione del nostro paese. La strategia comunale non è da noi condivisibile in quanto l’azione riorganizzatrice deve essere condivisa da tutta l’assise. E’ necessaria quindi una proroga. Il piano deve tenere conto anche delle esigenze del territorio quindi chiediamo di votare secondo coscienza”.
Antonio Longo (PdL) butta acqua sul fuoco: “Dobbiamo valutare se prediligere gli interessi dei ragazzi o dello stato occupazionale. Io personalmente penso che l’interesse dei ragazzi debba venire prima di ogni altro. Quindi pensiamo a condividere le scelte su questa base”.
La discussione di conclude con l’intervento del Sindaco Luigi Pompilio: “Questo nuovo piano è risolutore della situazione scolastica cittadina. Interverremo in modo tale da eliminare queste situazioni critiche che riguardano gli spazi formativi, miriamo a garantire un ciclo di studi coerente e condiviso con meno ripercussioni possibili per i ragazzi. Certo non sarà un toccasana totale perché la formazione vera viene impartita dagli istituti e dai docenti che faranno le loro scelte didattiche”.
Viene approvata così la proposta di delibera iniziale con 10 voti favorevoli, 3 contrari ed un astenuto.
Viene approvato dunque il nuovo Piano comunale per il dimensionamento della rete scolastica e la programmazione dell’offerta formativa 2012/2013. Si procederà quindi al dimensionamento delle istituzioni scolastiche di questo territorio mediante la previsione di tre istituti comprensivi e precisamente:
Istituto comprensivo Forgione-Pascoli
Scuola media 310
Primaria Forgione 198
Infanzia Forgione115
Infanzia via Lauriola 138
Infanzia via Palestro 79
Infanzia via Alberti 94
Per un totale di 934 alunni
Istituto comprensivo Dante – Galiani
Scuola media 293
Primaria Dante 594
Primaria Galiani 68
Primaria De Bonis 52
Infanzia via Tortorelli 149
Per un totale di 1156 alunni
Istituto comprensivo Melchionda-De Bonis
Scuola media 426
Primaria Melchionda 553
Infanzia via Fiume 155
Per un totale di 1134 alunni