Nuovo look per la storica parrocchia cittadina dopo i lavori di ristrutturazione
Sono terminati dopo sette lunghi mesi i lavori di ristrutturazione e riqualificazione della chiesa di San Giuseppe Artigiano.
Lo scorso fine settimana la parrocchia è stata riaperta al culto dopo che, per tutto il periodo invernale, le celebrazioni si sono svolte nell’attigua sala conferenze allestita all’occorrenza per le messe.
I lavori hanno riguardato la pavimentazione, rifatta totalmente, gli impianti e alcuni interventi di consolidamento della struttura. Realizzato inoltre un nuovo maestoso portone bronzeo, che ha sostituito il precedente ormai vecchio e corroso dalla ruggine. Infine e’ stata rifatta totalmente anche la scalinata esterna e sono state installate nuove ringhiere.
I parrocchiani di don Vincenzo D’arenzo sono quindi potuti rientrare nella loro chiesa, abbellita all’altezza dell’altare e sui muri perimetrali da alcuni dipinti sacri realizzati con una speciale tecnica su una particolare tipologia di carta da parati.
Cenni storici (dal sito della parrocchia)
Il 1° maggio 1958, si pone la prima pietra della erigenda chiesa, presente, con le altre autorità religiose e civili, anche Padre Pio.
Per i fondi necessari venne costituito un Comitato “Pro erigenda nuova chiesa parrocchiale“, incaricato di raccogliere le offerte spontanee e di svolgere tutte quelle pratiche per il sovvenzionamento da parte dello Stato. Dopo tanto penare, si arriva alla data dell’inaugurazione: 11 settembre 1965. Su questo avvenimento si scaricano diversi episodi di carattere sociale e politico, che uniti a fatti di natura divina, sconvolgono i progetti degli uomini.
L’arcivescovo Andrea Cesarano, in segno di protesta per la presenza socialista, non partecipò alla processione del 9 settembre 1965 e si limitò a delegare il suo Vicario Generale. Pure Padre Pio, personalmente sollecitato da don Michele Di Gioia, non tanto per gli impegni quanto per le pessime condizioni di salute, che lo affliggono in quel periodo, si schermisce dicendogli: ” Cosa ci vengo a fare io ? Verrà un personaggio più importante di me…La Madonna delle Grazie ti porti tante consolazioni…“.
Don Michele, che intanto sa del rifiuto dell’arcivescovo, non intuisce chi potrebbe essere questo personaggio. Intanto, dopo la processione del giorno 9 settembre scoppia una pioggia talmente dirotta e insistente che il giorno dopo il Quadro della Madonna non può fare ritorno nel Convento dei Cappuccini secondo la consuetudine; riesce solo possibile trasferirlo dalla Chiesa Madre a quella di San Giuseppe, ove è costretto a rimanere fino al giorno 12 settembre. Così la Madonna presenziò all’inaugurazione e don Michele finalmente ritrova la spiegazione delle parole di Padre Pio circa il personaggio importante.
Un altro fenomeno di natura divina è quello della cambiale di 500.000 per i debiti inerenti i lavori della chiesa.Don Michele non ha una lira e prega i suoi collaboratori di attingere alle offerte pervenute in onore della Madonna durante il suo soggiorno in San Giuseppe. Qui si contano esattamente lire 500.050. E don Michele: ” Quanto è delicata la Mamma! Mi ha lasciato anche i soldi per un caffè…” . Nel 1981 don Michele potrà vedere coronati i suoi sforzi. In vent’anni di tormentosi impegni, realizza una chiesa ampia, bella, ricca di gioielli di architettura moderna, una casa canonica a due piani, ampie sale per il catechismo, un salone con 300 posti per attività culturali e di audiovisivi per la catechesi, che ancora oggi costituiscono l’ossatura portante di tutta la struttura parrocchiale di San Giuseppe Artigiano.
Nel corso degli anni l’altare è stato arricchito da un maestoso mosaico raffigurante il volto del Cristo, donato nel 1990 da quella che all’epoca si chiamava ancora Cassa Rurale ed Artigiana (oggi BCC San Giovanni Rotondo). Negli ultimi anni è stata realizzata una nuova strutta che ospita una sala conferenze e altri uffici e aule per la catechesi.