Cellule
provenienti dall’I.R.C.C.S. Casa Sollievo della Sofferenza, inserite in uno
speciale microsatellite chiamato GlioSat, hanno fatto rientro sulla Terra alle
ore 2.36 di ieri insieme all’Endeavour, la navetta spaziale americana lanciata
nello spazio lo scorso 29 aprile.
La linea cellulare di glioblastoma, una forma di tumore particolarmente
aggressiva, aveva raggiunto la stazione orbitante dove le cellule sono state
esposte alle radiazioni cosmiche. Alle due e trenta circa di ieri notte è
avvenuto il rientro sulla Terra dell’Endeavour, insieme al prezioso carico
scientifico. Le cellule sono ora in viaggio dalla Florida verso l’Istituto Casa
Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo per gli studi opportuni, che
riguarderanno l’effetto combinato della microgravità e delle radiazioni
ionizzanti presenti all’esterno dell’atmosfera sulla loro sopravvivenza, ed in
particolare gli effetti sul DNA ed RNA, in confronto all’ambiente terrestre.
Il progetto GlioSat è
svolto in collaborazione con il Centro di Astrofisica dell’Università La
Sapienza di Roma e lo Space Science Center della Morehead State University del
Kentucky (USA).
Lo studio, condotto dal citogenetista dott.
Angelo Notarangelo insieme al genetista dott. Massimo Carella (Genetica) ed all’oncologa dott.ssa Paola Parrella dei Laboratori
di Ricerca dell’Istituto Scientifico Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza,
condurrà a nuove conoscenze sui meccanismi biologici del glioblastoma
multiforme, ad oggi ancora senza una cura efficace, le quali potranno suggerire
nuove strategie e target terapeutici per il trattamento dei pazienti. Una
seconda fase dell’esperimento è prevista a luglio, sulla navetta che sostituirà
l’Endeavour, ormai al suo ultimo viaggio spaziale.