L’associazione ‘Difesa Salute’ vince la battaglia in tribunale
Grande vittoria per l’associazione ‘Difesa Salute’ di S.Giovanni Rotondo. Grazie alla battaglia condotta dall’avvocato Giuseppe Placentino per la prima volta verrà riconosciuta l’indennità di accompagnamento ad un bambino affetto da emofilia.
Di regola ai bambini di piccola età malati di emofilia, anche nella forma severa, viene riconosciuta dalle Commissioni Invalidi Civili, integrate ASL-INPS, soltanto l’indennità di frequenza e mai l’indennità di accompagnamento.
Dopo un’estenuante battaglia giudiziaria, per la prima volta in Italia il Giudice del Lavoro del Tribunale di Foggia, grazie alla sensibilità e preparazione del consulente tecnico d’ufficio, dott. Michele Di Gioia da Lucera, ha riconosciuto il diritto all’indennità di accompagnamento ad un bambino di tre anni residente nella provincia di Foggia, assistito dall’Ass.ne Difesa Salute, addirittura fino al compimento di 10 anni di età.
“Questa vittoria giudiziaria dell’Associazione Difesa Salute, – dichiara l’avvocato Giuseppe Placentino Fondatore dell’associazione – a cui si sono rivolti i genitori del minore dopo aver visto la nostra rubrica su Padre Pio Tv, apre la strada a centinaia di ricorsi da parte di famiglie che assistono e curaro dei bambini emofiliaci. La novità risiede nel fatto che il consulente nominato dal giudice ha riconosciuto tale diritto all’indennità di accompagnamento per la sola patologia emofiliaca, e non per altre patologie secondarie correlate. Il bambino, cioè, ha diritto all’indennità di accompagnamento per la sola emofilia “sino al momento in cui il minore prenderà piena coscienza dei rischi cui è esposto per la sua condizione patologica” (queste sono le parole usate nell’elaborato peritale). Non solo. Secondo l’accurato ragionamento del consulente tecnico, a cui va il nostro plauso, il minore andrebbe sottoposto a visita di revisione soltanto “intorno ai 10 anni” in quanto solo in tale età il minore potrebbe già comprendere nelle linee essenziali il proprio stato patologico e le restrizioni che esso impone onde evitare pericolose implicazioni”.
Si tenga presente che i parenti di un minore emofiliaco, a causa del continuo rischio di emorragie, sono sottoposti ad un continuo regime di sorveglianza ed allerta con relativo stress psico-fisico.