Continua l’iter per la sua canonizzazione
È stato approvato il 22 settembre scorso, ma è stato notificato solo pochi giorni fa, il decreto della Congregazione delle Cause dei Santi con cui riconosce la «validità dell’inchiesta diocesana, svolta presso la Curia ecclesiastica di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo, sulla vita, le virtù e così pure sulla fama di santità e dei segni del Servo di Dio Daniele da San Giovanni Rotondo (al secolo Michele Natale), Religioso professo dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini». A questo punto può cominciare la cosiddetta “fase vaticana” della Causa di beatificazione e canonizzazione, il cui primo passo sarà l’assegnazione, da parte della Congregazione, di un relatore, che si occuperà di preparare la Positio super virtutibus.
Si tratta di un dossier che, sulla base delle testimonianze e dei documenti raccolti durante l’Inchiesta diocesana, esprime la “dimostrazione ragionata” (definita informatio) delle presunte virtù eroiche del Servo di Dio. La Positio super virtutibus verrà poi studiata da una commissione di nove consultori della Congregazione esperti in Teologia (detta “Congresso dei Teologi”) che dovrà anche tenere presente le osservazioni del Promotore della Fede, comunemente denominato “avvocato del diavolo”. Se il Congresso dei Teologi darà parere favorevole, la documentazione verrà esaminata in una riunione dei cardinali, arcivescovi e vescovi che fanno parte della Congregazione delle cause dei santi. Se anche questi ultimi esprimeranno il loro consenso, il Papa autorizzerà la promulgazione del decreto ufficiale sull’eroicità delle virtù del Servo di Dio a cui, da quel momento, spetterà il titolo di “venerabile”.
Ma solo dopo l’approvazione di un miracolo, attribuito alla sua intercessione, si potrà procedere alla beatificazione, mentre per la canonizzazione occorrerà il riconoscimento di un altro miracolo che dovrebbe verificarsi dopo la beatificazione. Fr. Daniele, confratello e figlio spirituale di Padre Pio, è morto in concetto di santità il 6 luglio 1994. L’inchiesta diocesana è iniziata il 7 luglio 2012, con l’insediamento e il giuramento dei componenti del Tribunale ecclesiastico, ed è terminata il 5 novembre 2016 con l’apposizione dei sigilli sulla documentazione raccolta durante l’inchiesta diocesana e sulle due copie conformi, successivamente consegnate alla Congregazione delle Cause dei santi.