Una riflessione con… I Nomadi
Quest’anno vogliamo ricordare la giornata della memoria con l’arte della musica e del canto commentando il testo di una magnifica canzone cantata dai Nomadi oltre che da Guccini,
Il testo, molto bello e commovente, e la voce del grande Augusto Daolio, sembrano dipingere un quadro dove morte e vita si scontrano e dove immancabilmente alla fine la malvagità umana non trionferà.
Auschwitz – Canzone del bambino nel vento
Son morto con altri cento,
son morto ch’ero bambino:
passato per il camino,
e adesso sono nel vento.
Ad Auschwitz c’era la neve:
il fumo saliva lento
nel freddo giorno d’inverno
e adesso io sono nel vento.
Ad Auschwitz tante persone,
ma un solo grande silenzio;
è strano: non riesco ancora
a sorridere qui nel vento.
Io chiedo come può l’uomo
uccidere un suo fratello,
eppure siamo a milioni
in polvere qui nel vento.
E ancora tuona il cannone,
e ancora non è contento
di sangue la bestia umana,
e ancora ci porta il vento.
Io chiedo quando sarà
che l’uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare,
e il vento si poserà.
Alla fine sono riuscito a fuggire dal campo, io bambino insieme ad altri… ma non scavalcando le recinzione, bensì sfruttando il vento che ci apre ai confini dell’immensità e dell’immortalità.
Ad Auschwitz le nostre anime e i nostri corpi erano continuamente raggelati dalle atrocità commesse da tali bestie, ma adesso, almeno, il fumo ci riscalda.
Eravamo in tanti in silenzio come pecore condotte al macello, tutte anime oranti che già guardavano all’aldilà ma senza accennare ancora ad alcun sorriso…
Il dilemma biblico sale ed attraversa i secoli e scala i cieli di Auschwitz chiedendoci può l’uomo uccidere un suo fratello? Eppure pochi uomini o bestie hanno fatto questo all’umanità, e questo ricordo-dolore è con noi nel vento, indelebile! Caino ancora una volta ha alzato la mano contro Abele.
Auschwitz non è fatta per dolci orchestre che accompagnano lieti cori con canti di pace. Ma solo di sordi rumori che danno note di morte…… ma la musica torna ad essere celestiale qui nel vento.
Quando l’uomo si accorgerà di avere un fratello al proprio fianco tutto finirà, non ci sarà più bisogno di fucili forni e gas…….e forse neanche del vento. Perché l’amore trionferà.
E grazie ancora a Guccini ed ai Nomadi che, da Augusto a Cristiano (ndr, attuale voce dei Nomadi) continuano a suscitare in noi emozioni belle!
Redazione SanGiovanniRotondoNET.it