di Antonio
Cafaro
“Educare
alla vita nel tempo della fragilità”. Questo è il tema su cui saranno incentrate
le riflessioni nella giornata mondiale del malato che si terrà giorno 11
Febbraio.
L’associazione “S.
Camillo del Lellis”, tra le manifestazioni per la ricorrenza della conversione
di S. Camillo, avvenuta il 2 Febbraio del 1575 a S. Giovanni Rotondo, ha
indetto una tavola rotonda in preparazione alla giornata mondiale del malato.
Educare alla vita
nel tempo della fragilità intesa sia come fragilità dell’individuo: tempo di
malattia; sia come fragilità della società: società patogena.
Le riflessioni non
potevano che iniziare con la definizione di malato e malattia espresse nella
relazione del dr Nicola Cascavilla, primario d’Ematologia nell’Ospedale “Casa
Sollievo della Sofferenza”. Il dr N. Cascavilla attraverso la definizione
filosofica, sociologica ed economica di malattia è arrivato alla conclusione
declamando un suo decalogo del buon medico.
Il dr Leandro
Cascavilla, vice direttore dei Gruppi di Preghiera Padre Pio, ha
affascinato il pubblico con il parallelismo tra S. Pio e S. Camillo, che tra le
tante cose elencate hanno in comune anche la loro data di nascita: il 25
Maggio.
La dr.ssa Lucia
Miglionico, presidente dell’associazione AMCI di S. G. Rotondo, ha
toccato le corde dell’emozione parlando dei pazienti dell’oncologia pediatrica
e leggendo, da un libro-diario, i dialoghi che una giovane paziente
intratteneva con Gesù Cristo nei giorni di maggior sofferenza.
La tavola rotonda è
continuata con gli interventi di Padre Rosario Messina, Provinciale
dei Camilliani, del dr Giuseppe Grassi, presidente AMCI di
Manfredonia e del signor Aldo di Lauro, presidente
dell’associazione AVO di Manfredonia, che hanno espresso ulteriori aspetti
dell’articolata e complessa relazione tra uomo, malattia e società.
La complessità
dell’argomento proverei a riassumerla con linguaggio matematico come una
equazione a più variabili: assumendo come stato di Salute l’armonia tra
Persona, Corpo, Società e Ambiente, al variare di essi possiamo avere varie
combinazioni: Corpo sano in Persona sana, Corpo malato in Persona sana, Corpo
sano in Persona malata, Corpo malato in Persona malata.
Delle quattro
combinazioni tre identificano uno stato di malattia. Ora immaginate per
ogni individuo proporzioni e quantità diverse delle due entità.
Il tutto con
ricadute diverse in rapporto alla interrelazione con una società sana, o una
società malata, o una società patogena per fattori culturali, fattori
ambientali, fattori ecologici, fattori economici.
Infine rapportate
ancora il tutto, per ogni individuo, in modo dinamico, con essere e divenire
nel tempo di oggi, in una società fragile che influenza persone fragili.
Anche in condizioni
di benessere individuale, di stato di salute considerato come assenza di
malattia, in una società fragile, si possono scoprire fragilità nel continuum
essere e divenire (Essere adulto e divenire maturo, essere maturo e divenire
anziano) se vengono a mancare valori e principi sociali e culturali propri
dell’umanesimo.
Senza questi valori
si determinano e spiegano le condizioni per un paradosso: nella società del
benessere si registra un aumentano dei malati e della percezione soggettiva di
stato di malattia..
Un rapporto tra i
vari fattori, complesso, come potete ben capire; una equazione difficile da
risolvere perché le soluzioni siano di larga e rapida applicazione.
Comunque c’è da
dire che i risultati di questa equazione
si dimezzano o si moltiplicano se si vive in solitudine o in condivisione, con
fede o in assenza di fede, con solidarietà o in emarginazione, con amore o in
abbandono.
Come ha fatto
rilevare Padre Messina, citando Sant’Agostino, questi aggettivi, quando usati,
hanno il valore di coefficienti: Un dolore condiviso
si dimezza, una felicità condivisa si moltiplica.
Concludendo: le
fragilità dell’uomo si riducono in una società solidale e Cristiana, aumentano
in una società che perde di vista la centralità dell’uomo. E’ necessaria,
quindi, una società che rieduchi alla centralità dell’uomo in tutto il suo
percorso di vita e una scienza e tecnologia al servizio dell’umanità.
La tre giorni di eventi è continuata il primo e il due
febbraio.
Il primo febbraio è
stata fatta accoglienza ai devoti di S. Camillo con la celebrazione di una
messa nella chiesa di Casa Sollievo della Sofferenza, presieduta dal Provinciale dei Camilliani
Padre Rosario Messina.
Il 2 Febbraio,
giorno della conversione, con l’arrivo di altri devoti da Bucchianico, città
natale di S. Camillo, guidati dal sindaco Dott. Mario Antonio Di Paolo, è
stata celebrata una messa solenne nella cattedrale di Manfredonia, presieduta
dal Vescovo Mons. Michele Castoro.
Durante la
celebrazione è stata esposta una reliquia del santo: un pezzo del cuore di S.
Camillo, custodito dalla Provincia Siculo-Napoletana.
Tutti i convenuti
si sono quindi spostati nel luogo della conversione dove è stato costruito un
altare votivo, qui accolti dal Commissario del comune di S. Giovanni Rotondo,
il prefetto dott.ssa Graziella
Palma Maria Patrizi, i devoti si sono stretti attorno alla
reliquia, mentre padre Messina ha raccontato della conversione di Camillo.
La manifestazione
si è conclusa con l’omaggio floreale alla Madonna delle Grazie nella chiesetta
antica del convento dei frati cappuccini.
Felice fuori
programma è stato la presentazione del plastico costruito dallo scultore Pino
Nania, il plastico realizza in miniatura una idea del defunto ing. Pietro
Gasparri che avrebbe voluto realizzare un Cenobio sulla strada che
Camillo percorse il giorno della Sua conversione.
Sapere che altre
persone, di altri paesi hanno a cuore iniziative e progetti per il luogo della
conversione, ha dato ulteriore impulso ai soci fondatori dell’associazione “S.
Camillo del Lellis” di San Giovanni Rotondo.
Antonio
Cafaro