L’approfondimento
di Antonio Lo Vecchio
La notizia era nell’aria da tempo, ora ha avuto i crismi dell’ufficialità. La spoglie mortali di San Pio da Pietrelcina saranno riesumate, o meglio saranno sottoposte a quella che tecnicamente si dice “ricognizione canonica”. A darne notizia è stato Frà Antonio Belpiede, portavoce provinciale dei Frati Minori Cappuccini di Sant’Angelo e Padre Pio nel corso di una affollata conferenza stampa tenutasi nella sede della Confcommercio di San Giovanni Rotondo, alla presenza di associazioni religiose, culturali ed imprenditoriali.
L’incontro è stato indetto per porre fine alle continue notizie pubblicate negli ultimi giorni su alcuni organi di stampa di livello nazionale, notizie che citano a sproposito tutto il popolo di San Giovanni Rotondo, e che hanno scatenato una vergognosa quanto inutile bagarre mediatica.
Padre Belpiede è voluto intervenire per dare la sua versione ufficiale dei fatti: “Due domeniche fa ero a Roma e sono stato contattato da un giornalista del Messaggero che mi chiedeva di più sulla questione della riesumazione della salma di San Pio. Il giorno dopo sono stato letteralmente preso d’assalto da tutte le principali testate televisive e della carta stampata, per dare una notizia che avremmo sicuramente dato a breve tramite una conferenza stampa per confermare che abbiamo chiesto alla Santa Sede di procedere alla ricognizione canonica delle spoglie mortali di Padre Pio. Questa cosa, checché se ne dica, si farà, ci sono dei rigidi protocolli della Chiesa da rispettare e la riesumazione verrà effettuata alla presenza di teologi, medici e altro personale altamente qualificato per eseguire una così delicata operazione.
Belpiede si sofferma ancora sul polverone alzato da alcune associazioni che non vogliono che si tocchino le spoglie del venerabile padre: “Da che esiste
Nel suo apprezzato intervento Padre Antonio si sofferma anche sulla spinosa questione della traslazione della tomba dall’attuale cripta a quella situata nella nuova Chiesa di Renzo Piano: “Il 9 luglio dell’89 portammo Renzo Piano qui a San Giovanni Rotondo per esporgli questo grande progetto. Lui si mise in un angolo e cominciò a disegnare una grande chiocciola sorretta da tanti archi che andavano a confluire su un unico grande pilastro centrale: quel pilastro doveva conservare i resti mortali di Padre Pio. Ad oggi però al contrario della ricognizione del corpo, non abbiamo la certezza che questo avvenga.
Non ci dobbiamo scandalizzare: la stessa basilica di San Francesco, come tutte le più grandi basiliche del mondo sono nate al fine di poter ospitare la tomba del loro santo. Quindi anche la grande Chiesa di Renzo Piano è nata con lo scopo di poter, un giorno, ospitare la tomba di Padre Pio. Che si voglia criticare o meno, questo è quello che da sempre ha fatto
Antonio Lo Vecchio