Michele Crisetti spiega perché i Comuni interessati hanno optato per questa soluzione
Il primo cittadino risponde alle polemiche di chi lo attacca per aver perso un cospicuo finanziamento e fa il punto sui motivi che hanno portato tutti i Comuni garganici, di cui San Giovanni Rotondo era Comune capofila, a rinunciare al progetto della Regione Puglia che avrebbe finanziato le biblioteche di comunità.
COMMUNITY LIBRARY E LA RINUNCIA AI FONDI REGIONALI: FACCIAMO CHIAREZZA
Dichiarare la rinuncia al finanziamento si è reso necessario: la revoca, infatti, avrebbe attivato automaticamente un meccanismo sanzionatorio, previsto dai Piani Operativi Regionali, che prescrive il divieto di beneficiare di finanziamenti regionali per cinque anni. Cosa ne sarebbe stato dei nostri comuni?
Sono stato accusato di aver perso un corposo finanziamento da parte della Regione Puglia per MyCult, progetto di biblioteca di comunità in provincia di Foggia. Il progetto che vedeva associati i Comuni di Cagnano Varano, Carpino, Manfredonia, Mattinata, Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo, nel 2018 vinse un finanziamento di euro 1.982.603,66 di cui solo euro 62.117,15 per forniture a beneficio di questo Ente.
Andiamo per ordine e analizziamo nel dettaglio la situazione.
Con Delibera di Giunta Comunale n. 212 dell’08.11.2017 l’Amministrazione Cascavilla partecipava al bando regionale “Community Library”, candidando una progettualità inerente all’aggregazione dei comuni garganici di Cagnano Varano, Carpino, Manfredonia, Mattinata, Monte Sant’Angelo e che vedeva San Giovanni Rotondo quale ente cosiddetto “capofila”, cioè responsabile unitario di tutti i rapporti tecnico-amministrativi con gli uffici regionali e con gli stessi comuni garganici.
Il Comune di Cagnano Varano, dopo essere entrato a far parte della sopracitata “aggregazione garganica” risultava, però, anche beneficiario di un finanziamento ministeriale che prevedeva la demolizione del complesso immobiliare ove sarebbe dovuta sorgere la biblioteca comunale (Community Library) dello stesso Comune. Gli uffici regionali, venuti a conoscenza di quanto sopra, si sono precipitati a chiedere il motivo per cui un complesso immobiliare dapprima idoneo per poter ospitare la biblioteca, peraltro appena finanziata, potesse essere allo stesso tempo demolito in quanto inagibile strutturalmente.
Con Delibera di Giunta Comunale n. 195 del 18.10.2018 (dopo quasi un anno), l’Amministrazione Cascavilla decise di approvare il progetto esecutivo riguardante tutti gli altri comuni, senza ricercare nemmeno una proposta alternativa ed estromettendo di fatto tutta la collettività cagnanese dal poter usufruire dei servizi bibliotecari di comunità.
È proprio in questa fase che né la Giunta Comunale Cascavilla (di cui faceva parte l’attuale consigliere comunale di opposizione Nunzia Canistro), né il funzionario del Comune di Mattinata, nè il R.U.P. dell’epoca, si accorsero che il progetto dei lavori di manutenzione del Palazzo Mantuano, sede della biblioteca del Comune di Mattinata, aveva bisogno dell’approvazione esecutiva da parte della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Foggia ai sensi dell’art. 21 del D.Lgs. n.42/2004, mai acquisita, per la quale mai nessuno si era preoccupato, e senza la quale non si sarebbe potuta appaltare l’intera opera.
«Nonostante le numerose proposte effettuate dal sottoscritto, anche alla presenza di altri referenti comunali dell’aggregazione, in seno alle riunioni presso gli uffici regionali tenutesi tra dicembre 2019 e gennaio 2020, per addivenire ad un proficuo componimento della vicenda e per consentire alle comunità garganiche interessate di beneficiare di un importante servizio legato alla sfera della cultura e del sapere, si proponeva, in ultima analisi e per superare le criticità sopra elencate, al comune di Mattinata di finanziare con fondi del proprio bilancio l’esecuzione dei lavori previsti. Il comune di Mattinata, con nota scritta, dichiarava la propria indisponibilità a tale soluzione.
La Regione, pertanto, avviava e portava verso la conclusione il procedimento di revoca del finanziamento.
Da approfondimenti effettuati, confermati dagli stessi funzionari regionali, è emersa la necessità di evitare la conclusione del predetto procedimento di revoca del finanziamento e dichiarare la rinuncia al finanziamento. A quest’ultimo riguardo, mi preme evidenziare che l’attuale “rinuncia al finanziamento” concordata e sottoscritta da tutti i Comuni dell’aggregazione, diversamente dalla “revoca del finanziamento” da parte della Regione, ha consentito e consentirà per il prossimo futuro, sia al Comune di San Giovanni Rotondo, sia agli altri comuni garganici, di poter continuare a beneficiare di linee di finanziamento regionali che altrimenti avrebbero subito un blocco pluriennale (finanziamento acque pluviali, P.E.B.A., impianti sportivi, mitigazione del rischio idraulico, rigenerazione urbana, ecc.). Infatti la “revoca del finanziamento” attiva automaticamente un meccanismo sanzionatorio, previsto dai Piani Operativi Regionali, che prescrive il divieto di beneficiare di finanziamenti regionali per cinque anni, divieto che sarebbe stato fatale per tutti i Comuni dell’aggregazione!
Da quanto sopra si evince facilmente, tranne per chi vuole sempre fare polemiche gratuite, che nessuna responsabilità può essere imputata al sottoscritto ed a questa Amministrazione, che piuttosto andrebbero ricercate nell’inerzia di chi ha avuto tempi e modi per concludere la procedura in tempi ragionevoli.
Questi sono i fatti, questo è quello che emerge dalle carte. Non chiacchiere.
Invito qualunque cittadino a recarsi con il sottoscritto nel competente ufficio per prendere visione di quanto detto.
Naturalmente ci siamo da subito attivati con il competente assessorato Regionale per ricercare una soluzione alternativa.