“Il mostro è in agonia, mors tua vita mea”
Finalmente la Commissione Finanze della Camera ha votato all’unanimità il cambiamento delle regole sul concessionario della riscossione. La cosa più importante è l’obbligo per legge da parte degli enti locali di abbandonare entro fine giugno Equitalia (probabilmente sospesi tutti i nuovi ruoli).
La risoluzione approvata dalla Commissione Finanze prevede tra i vari punti la mancanza di ipoteca o espropriazione sulla casa se questa rappresenta l’unico patrimonio disponibile del contribuente, rateizzazioni più lunghe e sospensione dei mutui per sei mesi, stop al solve e repete cioè il pagamento anticipato del terzo della somma, anche in presenza di un ricorso e restituito poi in caso di vittoria in giudizio.
Addio Equitalia quindi. Ma chi è (era) Equitalia? Un mostro creato da Bersani e Visco ma sottaciuto e avallato da tutti i governi successivi, un mostro silenzioso che stritola aziende, imprenditori, pensionati, lavoratori dipendenti, e chiunque finisca nel perverso ingranaggio della società incaricata della riscossione dei tributi per conto dello Stato.
Un mostro che ci fa capire che forse la casta vera, in Italia, non è quella dei politicanti di prima fila, ma forse ancora peggio quella dei portaborse, amministratori delegati, dirigenti, funzionari e privilegiati vari di seconda o terza o quarta fila. Un iceberg dove Mastropasqua (a proposito circa 1,2 milioni di euro di stipendio annuo e decine di incarichi) e Befera (a proposito oltre 500.000 euro di stipendio l’anno) rappresentano la punta al di sotto della quale la grande massa resta sott’acqua al riparo da occhi indiscreti.
Un mostro tentacolare apostrofato dal volgo come “usuraio di Stato” o “strozzino autorizzato” e odiato da chiunque sia finito nel mirino delle cartelle assassine. Assume vari nomi e varie forme, Ex Riscossione s.p.a , ex concessionario privato poi pubblico con D.L. n. 203 del 30 settembre 2005, una società pubblica di proprietà dell’agenzia delle entrate per il 51% e dell’INPS per il restante 49%.
Una specie di arma a corto raggio caricata poi a pallettoni dal governo Prodi con il decreto Bersani-Visco (dl n. 223 del 4 luglio 2006) il quale ha autorizzato la società di riscossione ad utilizzare dati sensibili quale quelli dei conti correnti bancari. Una tutela riservata all’ente di riscossione a discapito dei cittadini, vittime spesso di abusi e forme totalmente contra legem con cartelle spesso illegittime, con notificazioni mai avvenute secondo le modalità di rito, mancanza di indicazione del calcolo delle aliquote riferite alle singole annualità, spesso con decadenza del potere di riscossione per decorrenza termini, scorretta identificazione del debitore, errori quasi sistematici di calcolo sulle somme aggiuntive con mancanza di indicazione della norma applicata, tantissime volte mancata indicazione del responsabile del procedimento.
Tutti motivi di nullità degli atti.
Il decreto legge 70/2011, convertito nella legge 106/2011, al comma 2 dell’articolo 7 stabilisce che a partire dal 1 gennaio 2013 i Comuni possono non servirsi più di agenzie esterne come Equitalia. Ora la Commissione invece ne impone l’abbandono entro fine Giugno.
Eppure appena sentito odore di decapitazione il mostro aveva quasi fatto intuire nell’ultimo periodo di voler essere più benevolo, più malleabile, invero più buono e disponibile. Disponibile a rateizzazioni più facili e conciliazioni piu garantiste. Quello che si chiama tecnicamente “la migliorìa della morte”. Una sorta di dottor Jeckyll e mister Hyde. Il classico animale feroce fatto passare per animale domestico.
Qual è la speranza o meglio la preghiera rivolta al nuovo governo? Che lavori per la certezza che lo stato di diritto prevalga sullo stato di polizia tributaria, e che l’art. 53 della Costituzione venga rispettato appieno e imponga fattivamente che le tasse vadano pagate progressivamente in rapporto alle proprie capacità contributive .
Ci sono persone ridotte al lastrico che cercano con una candela di illuminare la propria dimora e chissà forse di riscaldarsi dal freddo invernale. Non hanno privilegi e immunità. Non pagano non per disonestà ma per legittima difesa.
Questi cittadini avrebbero bisogno di assistenza e solidarietà ed ammortizzatori sociali reali. Non di un prelievo coatto o di un pignoramento violento. Diciamo no a questa eutanasia. A questa macelleria sociale. Diciamo no a questo sistema predatore. Almeno gli usurai comuni vanno in galera. Questo mostro forse è solo il bersaglio e non il responsabile del sistema e di questo ne sono consapevole.
Nonostante tutto attenderò con impazienza la fine di giugno. E lo farò seguendo una saggezza cinese. Seduto sulla sponda del fiume attenderò il cadavere del mostro che passa. Pensando a tutte le persone uccise da esso. Pensando a tutte le vite che si sarebbero potuto salvare.
In memoria di chi non ce l’ha fatta.
Gianni Impagliatelli