Sicurezza a Scuola: prima puntata
a cura di Franco Di Cosmo
*D.Lgs. 81/08*
/(Norme di Sicurezza nei Luoghi di Lavoro)/
Si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio.
Nei riguardi degli istituti di istruzione ed educazione di ogni ordine e grado.
*LA SCUOLA E’ UN LUOGO DI LAVORO*
*Gli infortuni nella scuola*
Nell’ultimo anno il 23,5% degli studenti italiani si è fatto male sollevando o spostando un peso.
Di questi il 17,2% ha avuto mal di schiena mentre il 7% ha avuto un infortunio ai piedi e un 68% lamenta un infortunio di altra natura non collegato alla movimentazione manuale.
Sono questi i primi dati che emergono da una ricerca condotta dall’AIFOS, Associazione Italiana Formatori della Sicurezza sul Lavoro, al fine di studiare l’atteggiamento e il comportamento dei giovani studenti italiani verso il problema relativo all’informazione e alla prevenzione delle malattie muscolo-scheletriche.
La ricerca, condotta nell’ambito della scuola secondaria superiore, è stata realizzata quale contributo alla campagna europea della sicurezza sul lavoro dedicata per l’anno 2007 all’informazione e prevenzione delle malattie muscolo-scheletriche.
La ricerca è stata realizzata, con il patrocinio della S.I.E., Società Italiana di Ergonomia, su un campione rappresentativo di studenti di 13 regioni italiane.
La ricerca finalizzata alla conoscenza dei dati relativi alla percezione del rischio da parte degli studenti e della reale situazione degli avvenimenti infortunistici è stata occasione di specifiche azioni di incontro con gli studenti per sviluppare una attenta azione di informazione sui rischi delle malattie muscolo-scheletriche.
*La scuola come ambiente di lavoro *
L’ambito di intervento è la scuola intesa sia come luogo di lavoro per i rischi specifici che presenta sia per la presenza degli studenti nel loro "doppio ruolo" di utenti del sistema scolastico e, successivamente, per l’accesso al mondo del lavoro.
Nel nostro caso la prevenzione delle malattie muscolo-scheletriche sono strettamente connesse al comportamento degli studenti.
E’ stata, poi, considerata l’importanza dell’azione rivolta verso gli studenti, lavoratori di domani, nell’affrontare la questione della movimentazione quale momento dello sviluppo della cultura della sicurezza sul lavoro.
*I rischi presenti nella scuola*
Gli scopi dell’iniziativa sono stati due:
1.Analisi dei rischi presenti nella scuola correlati all’attività di movimentazione manuale ed i relativi disturbi muscoloscheletrici cui sono soggetti gli studenti, considerati quali "lavoratori" nell’ambiente scolastico.
2.Analisi della percezione del rischio, da parte degli studenti, in relazione alle manovre posturali corrette nella movimentazione per prevenire l’insorgere di malattie muscoloscheletriche.
*Prime considerazioni.*
Quasi un quarto degli intervistati dichiara di essersi fatto male nell’ultimo anno prima della rilevazione,in particolare alla schiena.
Che la movimentazione manuale dei carichi è intesa da quasi la metà degli studenti (49,9) come ogni operazione di trasporto o dei sostegno di un carico con le conseguenti azioni comuni quali il sollevare,il deporre,spingere,tirare o portare a spostare il carico.
Non è invece così evidente la relazione tra lo spostare il carico e il relativo fattore di rischio tale da poter cagionare danni o lesioni dorso-lombari.
Rispetto agli obiettivi della campagna europea di promozione all’approccio gestionale integrato per affrontare le patologia muscolo-scheletriche, questa indagine AIFOS si è centrata solo sulla percezione e valutazione da parte dei giovani studenti dell’intero carico sul corpo che poi è causa di patologie spesso debilitanti.
Complessivamente il grado di percezione del rischio nel campione di studenti da noi analizzato presenta dati reali sui quali riflettere:
come si vede anche nella scuola la percentuale di infortuni dovuti a rischio muscolo scheletrici è la stessa del mondo del lavoro e della media europea. C’è ancora molto da fare nella fase formativa per raggiunge quegli standard ottimali che la campagna europea si prefigge.
Prof. Franco Di Cosmo dello Studio Ambiente & Sicurezza