L’antidolorifico e l’antinfiammatorio più conosciuti al mondo messi alla gogna dopo alcune scoperte
I ricercatori dell’Università di Edimburgo, della Scottish Liver Transplantation Unit (“unità scozzese dei trapianti di fegato”), in Scozia, dopo uno studio condotto sull’uso eccessivo del paracetamolo, sono arrivati alla conclusione che assumere una dose leggermente superiore alla norma per un periodo prolungato di tempo, può portare ad “overdose mascherate” che sono impossibili da diagnosticare e risulterebbero mortali.
Lo studio è stato condotto su oltre 660 pazienti ricoverati tra il 1992 e il 2008 con danni al fegato causati dal paracetamolo. Tra i casi studiati, è emerso che, una dose di 10 grammi è sufficiente a provocare la morte in particolari condizioni, mentre 24 grammi nell’arco di 24 ore è una dose sicuramente fatale.
Un gruppo di ricercatori provenienti da Francia, Svezia e Regno Unito ha descritto sulla rivista Nature Communication, il meccanismo di azione di questo farmaco, che sebbene sia in commercio da più di cinquant’anni era sconosciuto, e, ora, sono in grado di iniziare una ricerca su molecole che agiscono con la stessa funzione, ma con meno complicazioni in caso di uso eccessivo.
Dalla Finlandia arriva l’allarme nimesulide, dove è stata vietata la vendita. Il farmaco, in vendita dal 1998 ha causato oltre 100 tipi di reazioni diverse, 60 di queste legate ai danni al fegato, così gravi da richiedere il trapianto. Anche in Italia la Commissione di farmacovigilanza si è attivata per una verifica. Qui da noi il farmaco è in vendita dal 1985 e solo 500 sono state le segnalazioni di tipo avverso, di cui il 25 riguardanti il fegato e non gravi.
Questo fa pensare ad un uso sbagliato del farmaco, quindi, ogni volta che si prende una medicina è bene leggere il foglietto illustrativo.
MPC