Stefano Tacconi riceve il premio “Difesa salute”
E’ stata un serata intensa e densa di emozioni quella vissuta ieri al cineteatro Palladino per l’arrivo di Stefano Tacconi, icona del calcio italiano degli anni ’80 e ’90, arrivato nella nostra città per presentare il suo libro e per ricevere il premio ‘Difesa Salute‘.
Tacconi, accompagnato dalla moglie Laura e dal figlio Andrea, ha conversato con il giornalista Nicola Morcavallo, che ha diretto la serata, raccontando numerosi anneddoti della sua vita calcistica e della sua seconda vita, iniziata ad aprile del 2022 quando fu colpito da una emorraggia cerebrale: mesi difficili, di interventi, di cure, ospedali, fino all’arrivo in Casa Sollievo della Sofferenza.
Quattro mesi di duro lavoro nel reparto di riabilitazione sotto le cure di tanti medici, infermieri e amici, diventati nel tempo come una seconda famiglia per Stefano.
“Posso dire che ormai San Giovanni Rotondo è la mia seconda casa“, ha dichiarato emozionato.
“La fede in Padre Pio e la forza di mio marito sono stati determinanti nel suo percorso di guarigione“, hanno detto la moglie Laura e il figlio Andrea.
Nel suo libro, “L’arte di parare“, l’ex portiere della Juventus racconta tanti anneddoti della sua vita agonistica: dagli anni d’oro con Platini, Scirea e Boniek fino all’esperienza dei Mondiali di Italia ’90 con il ricordo dell’amico Totò Schillaci, recentemente scomparso. “Totò appena arrivato a Torino dalla Sicilia era spaesato, catapultato nella grande città nella squadra più famosa d’Italia: l’ho preso sotto la mia ala protettiva come un figlio e da lì è nata un’amicizia durata decenni”. Nel libro Tacconi racconta anche della vicinanza di un altro campione, Gianluca Vialli col quale ha condiviso il calvario della malattia.
“Io sono fortunato perchè sono qui a raccontarlo – ha ribadito emozionato Stefano – e ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicino, sanitari, amici, tifosi che non mi hanno mai mancare il loro supporto“.
Tanti gli episodi della vita di spogliatoio ricordati da Tacconi durante la serata: “Il culmine della mia carriera è sicuramente la vittoria dell’Intercontinentale a Tokio dove parai tre rigori in finale. La pagina più triste sicuramente l’Heysel“.
Stefano ha raccontato poi delle telefonate dell’Avvocato al mattino e dei rimproveri di Boniperti per le sue intemperanze e per i suoi eccessi: “Una volta il presidente mi diede una multa di dieci milioni per delle mie dichiarazioni contro Berlusconi, allora presidente del Milan. Intervenne l’Avvocato in persona che disse ‘Tacconi metà multa gliela pago io, al suo posto avrei detto le sue stesse cose‘ “. Momenti e ricordi di un calcio che non c’è più.
A fine serata l’ex campione bianconero ha ricevuto il premio istituito dall’associazione ‘Difesa Salute‘, presieduta dall’avvocato Giuseppe Placentino. A premiare il campione è stato il Sindaco Filippo Barbano il quale ha donato a Tacconi anche una targa ricordo in segno di amicizia con la comunità sangiovannese.
Ecco l’intervista a Stefano Tacconi realizzata dal nostro Antonio Lo Vecchio.