Riflessioni di chi non verrà più nella nostra città
Quella che pubblichiamo è la lettera amara di delusione e di denuncia inviata alla nostra Redazione da una aderente al Gruppo di Preghiera Padre Pio di Massafra. È una lettera che deve far riflettere tanti nella nostra città: da chi “lavora” nell’area internazionale, a chi rende in qualsiasi modo “servizi” ai pellegrini, e a chi, da ultimo, ma non ultimo per coinvolgimento, amministra la città. Si è fatto sfoggio negli ultimi mesi da parte del mondo politico di auto-riconosciute capacità di organizzazione e pianificazione tali da poter trasformare San Giovanni Rotondo in città idonea ad ospitare turisti oltreché pellegrini. Il turismo non si improvvisa; accoglienza significa dare servizi e “chiama” vigilanza e controlli affinché non si verifichino abusi.
Intanto, come si dice, “prendiamo e portiamo a casa”, questo non arrivederci e vi invitiamo a riflettere sul «pregheremo Padre Pio dalla nostra città e divulgheremo agli altri», che racchiude tutta l’amarezza di una brutta esperienza e rappresenta l’ennessimo brutto biglietto da visita per la città dell’accoglienza che non sa accogliere.
Gentilissima Redazione,
la sottoscritta insieme al gruppo di preghiera di Massafra (Ta) è venuta in visita a S. Giovanni Rotondo il 12/10/2016 e volevo informarvi della nostra esperienza negativa, e ci siamo ripromessi di non metterci più piede, pregheremo Padre Pio dalla nostra città e divulgheremo agli altri.
Il pellegrinaggio è diventato un BUSINESS , un modo per spillare soldi alla gente, tutto ciò che si tocca si paga, anche l’aria che si respira!
Non parliamo poi del centro ristoro, solo per sedersi ai tavoli bisogna pagare, chi del nostro gruppo non era entrato, e solo perché era sceso dall’autobus, l’addetto ha preteso ugualmente il pagamento!!! Ma siamo impazziti !!!!
Approfittare della gente in questo modo, per solo 10 minuti di ristoro abbiamo pagato €42,00!!
Non solo, ma mentre si consumava il pasto l’addetto spazzava per terra e toglieva le ragnatele, (che schifo).
E il servizio navetta? Pretendeva quando è venuto a riprenderci di ammassarci nel pullman con altri gruppi, con i disabili che noi avevamo al seguito, solo per evitare in pochi minuti di ritornare e fare un altro viaggio!!!!
Non ci sono fontane funzionanti, per dissetarsi bisogna comprare l’acqua e costa anche cara! E se un poveraccio non ha la possibilità economica che fa, muore di sete???
Non rispecchia proprio l’animo generoso e umile di padre Pio!!!
Scusate lo sfogo ma dovevo informare qualcuno che si sta sbagliando tutto, si sta esagerando. Siamo arrabbiati e delusi!!!
C.S.