Il comunicato del Comitato pro tutela e valorizzazione del patrimonio storico-archeologico di San Giovanni Rotondo che nei giorni scorsi ha incontrato l’amministrazione comunale
Scavi archeologici e opere di salvaguardia del patrimonio storico ambientale, nella città di San Giovanni Rotondo, non sono mai stati realizzati. Le vicende vissute e non narrate si sono intrecciate con le leggende: sono rimaste le pietre a parlare, uniche testimoni affidabili. Per questo è sempre più impellente riportare alla luce reperti e iniziare a cercare nel sottosuolo del centro storico, e non solo, la storia di una comunità, ancora non scritta per mancanza di fonti certe.
Per questo motivo il «COMITATO PRO TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO-ARCHEOLOGICO DI SAN GIOVANNI ROTONDO» (costituito dall’Associazione «EDUSO & Co.», dal periodico di Fatti, Uomini e Cose del Gargano «Jano», dalla «Proloco di San Giovanni Rotondo», dallo «Speleo Club Sperone» e da «Radio Monte Calvo»), dopo una richiesta urgente d’intervento al Centro Operativo per l’Archeologia della Daunia, braccio operativo del ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Soprintendenza Archeologica della Puglia, che ha indicato come referente il dottor Francesco Paolo Maulucci, ha chiesto e ottenuto un incontro con l’amministrazione comunale.
Alla riunione, che si è svolta martedì 27 ottobre presso la sala consiliare della città di San Giovanni Rotondo, erano presenti il sindaco, Giuliani e gli assessori all’Ambiente Cusenza, alla Cultura Macrini, al Turismo Fini, e ai Lavori Pubblici Mangiacotti.
Pur ponendo l’attenzione sul cuore della città, «il Centro Storico», il «COMITATO PRO TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO-ARCHEOLOGICO DI SAN GIOVANNI ROTONDO» ha evidenziato lo stato di abbandono di alcuni «siti» e luoghi della memoria, che necessitano di interventi impellenti e scavi prima che anche gli ultimi resti archeologici spariscano nell’oblìo. Tra questi «Sant’Egidio» (il rosone è ormai crollato sotto l’indifferenza e il biasimo della comunità tutta); «San Nicola» monastero sulle rive dell’ex lago; la «Crocicchia» madre e ombelico di San Giovanni Rotondo; «Valle dell’Inferno» con i suoi ipogei paleocristiani e i suoi siti che attestano la storia di un popolo attraverso tutto il Medioevo e non solo; «Santa Restituta» opera fortificata con la sua Chiesa adibita oggi a pollaio e affreschi che combattono per non morire, sopra siti tutti da scoprire.
Al termine del proficuo incontro si è deciso di portare a conoscenza, della comunità tutta, la proposta gli aderenti al «COMITATO», di ulteriori approfondimenti, attraverso azioni comuni rivolte alla tutela del territorio, con un incontro pubblico, da organizzarsi a breve, dove saranno presenti, il dott. Maulucci, e l’amministrazione comunale.