Numerosi i motivi della protesta
Si è svolta stamattina, in piazza dei Martiri davanti Palazzo San Francesco, la mobilitazione degli operatori della nettezza urbana cittadina. I dipendenti della ditta Lombardi Ecologia hanno indetto una giornata di sciopero per protestare nei confronti della stessa Lombardi Ecologia, azienda appaltatrice dal 2007 per la raccolta rifiuti della città sangiovannese.
Numerosi i motivi della protesta. A partire dal mancato pagamento degli stipendi di Maggio 2012, tra i motivi più soft, fino alla mancanza di un minimo di sicurezza e igiene nelle condizioni dei lavoratoti.
Il timore più grande dei 56 operai riguarda però il mancato versamento dei contributi del Fondo Previa Ambiente, fondo che assolve le funzioni del TFR per i dipendenti della nettezza urbana e per gli operatori del comparto ecologia.
Denunciano il mancato versamento da parte dell’azienda di tali fondi da parecchi mesi, e la paura degli operatori è quella di trovarsi nella stessa situazione del 2009, quando a seguito del fallimento della ditta Medusa co-appaltatrice insieme alla Lombardi Ecologia, scoprirono che la ditta non aveva provveduto al versamento della quota mensile del fondo, vedendosi così negare il pagamento di qualsiasi forma di TFR, e per la quale i dipendenti assunti dall’allora Medusa, sono ancora in causa per veder riconosciuto quanto loro spetta.
“Eppure, nonostante da molti mesi non vengano versati, in busta paga figurano regolarmente detratti e citati i soldi destinati al pagamento del Fondo” è la denuncia dei manifestanti “così come figurano erogati i buoni pasto, che da 3 mesi non ci vengono consegnati” . Ulteriore motivo della protesta è la scarsa attenzione alle condizioni igieniche dei lavoratori e la scarsa attenzione alle misure sulla sicurezza.
E ancora come denunciato dal alcuni manifestanti, a questo punto si teme anche il rischio del mancato versamento dello stipendio di luglio e della quattordicesima.
Richiedono inoltre la stabilizzazione dei 17 operatori “part-time” da tempo promessa e mai avvenuta e che garantirebbe un più efficace e qualitativo livello del servizio.
“Ci scusiamo per i disservizi e i disagi alla cittadinanza sangiovannese, ma è nostro dovere difendere i nostri diritti e pretendere il rispetto del nostro lavoro da troppo tempo messo a dura prova da queste tante ingiustizie”, hanno concluso i manifestanti.
Tutto ciò avviene in prossimità della scadenza di dicembre, quando la Regione Puglia a seguito del mancato raggiungimento entro dicembre 2012 da parte dei Comuni del 65% di raccolta differenziata (ad oggi a San Giovanni Rotondo si assesta al 14% circa) farà scattare il salatissimo aumento della Tarsu (la tassa regionale sui rifiuti) previsto per i comuni meno virtuosi, che non avranno raggiunto la soglia prestabilita.
Pio Matteo Augello