I tempi per i lavori si allungano, i disagi aumentano
Protestano fuori scuola perché i loro figli sono costretti a seguire le lezioni in un istituto scolastico che necessità di manutenzione ordinaria e straordinaria. Sono i genitori dei bambini che frequentano l’istituto comprensivo “Pascoli-Forgione” di San Giovanni Rotondo. Il plesso Forgione dell’Istituto comprensivo “Pascoli-Forgione” è stata la prima scuola primaria di San Giovanni Rotondo ad offrire, 5 anni fa, la possibilità del tempo pieno e a dare un servizio in più alle famiglie con entrambi i genitori lavoratori. Difatti molti, pur risiedendo in zone lontane dall’Istituto, hanno iscritto i loro figli nel plesso Forgione a tempo pieno. Va detto anche che la struttura scolastica, inaugurata negli anni ’70, necessitava di un intervento di riqualificazione energetica e di manutenzione straordinaria mai eseguito sino ad oggi. E i genitori alzano la voce.
“Dopo una lunga attesa, il Comune, da sempre assente nelle problematiche che hanno interessato il plesso Forgione, – dichiarano i genitori esasperati – oggi usufruisce e gestisce i fondi europei stanziati per i lavori di manutenzione straordinaria da eseguire, ma non li fa. Detti lavori prevedono il rifacimento del tetto dell’edificio scolastico, il rifacimento dei bagni, la metanizzazione, la sostituzione degli infissi esterni e porte interne. La ditta aggiudicataria dell’appalto è una famosa impresa di costruzione locale ma a dare una bella pennellata ai muri della scuola non se ne parla proprio. L’inizio dei lavori era previsto per il mese di luglio 2014 e la fine lavori per gennaio 2015, ma i lavori sono iniziati in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico e pochi giorni prima dell’alluvione che ha interessato il Gargano. Infatti, laddove il tetto della scuola era stato smantellato la pioggia è arrivata nelle aule”.
Oggi – aggiungono i genitori – gli alunni della Forgione sono costretti a fare lezione in un cantiere aperto nella piena illegalità e nella più totale mancanza di sicurezza. Ai rumori assordanti derivanti dai lavori , che procedono con estrema lentezza e scarso numero di operai, si aggiunge la polvere che i bimbi sono costretti a respirare per non rinunciare al sacro-santo diritto all’istruzione. Alcune classi sono state sistemate in aule anguste di soli 10 mt., adibite in precedenza a ripostigli, con una sola finestra parzialmente bloccata dai ponteggi. Altri alunni fanno lezione nella sala mensa, dispersiva e fredda; altri nel laboratorio scientifico della scuola media Pascoli, con esposizione a nord, con un solo termosifone e senza arredi adeguati; altri ancora nell’aula magna della medesima scuola media. Sinora ci siamo mostrati pazienti e comprensivi accettando tutti i disagi della situazione, compreso la prima settimana scolastica di turni pomeridiani, confidando così nella vana promessa del Dirigente Scolastico e degli amministratori di una soluzione veloce delle problematiche. Ad oggi, la mensa è solo una chimera; i lavori già realizzati hanno interessato solo un terzo del tetto e i bambini continuano a subire i disagi su elencati con una inevitabile ripercussione sul rendimento scolastico e sull’andamento disciplinare degli stessi”.
I genitori, in segno di protesta, hanno deciso di non mandare i propri figli a scuola e chiedono al Comune di velocizzare la realizzazione dei lavori e, nel frattempo, che venga messa a disposizione dei bambini una struttura alternativa alla scuola-cantiere Forgione, dove poter svolgere le attività didattiche serenamente e in un ambiente salubre.