“Tutto quello che ci sta facendo il governo si chiama DITTATURA!”
di Antonia Siena
La frase di Berlusconi come risposta a chi scende in piazza è: “che vadano a lavorare!”
E’ DITTATURA!
Quando giorno 30 farò sciopero, non percepirò lo stipendio per quella giornata e comunque la impegnerò non per stare a casa a poltrire, ma per scendere in piazza, per comunicare alla cittadinanza che mai nessun governo era stato tanto fascista!
Addirittura viene sbeffeggiato anche il diritto di sciopero?
Penso che Berlusconi e il suo governo dovrebbero prendere lezioni di democrazia e poi predicano anche lo studio della costituzione che nella scuola si è sempre fatto!!!!!!!
In quanto al decreto scandaloso della riforma, ho da dire che tutta la pedagogia e la didattica infantile (materie di studio fondamentali contenenti indicazioni sacro sante e testate, ma che nessuno sembra più conoscere), parla di una scuola volta ad insegnare all’alunno non solo a leggere, scrivere e far di conto, che sono le alfabetizzazioni primarie, ma che educhi il bambino ad essere il futuro cittadino e che tiri fuori tutta la sua individualità sviluppando competenze che gli permettano di sapere, saper fare e saper essere.
Linguaggio sconosciuto per il governo e per
E’ bene, inoltre, che i cittadini capiscano che gli insegnanti NON SONO DEGLI IMPIEGATI STATALI, ma degli EDUCATORI.
Io, Antonia Siena, non sono insegnante di scuola elementare per caso, ma per vocazione. Per fare l’insegnante ho studiato, mi sono preparata, ho vinto un concorso pubblico, ci tengo a precisarlo: senza raccomandazione, ho frequentato un anno di scuola privata dove mi hanno formata, germinando in me la passione per la scuola. Adesso, visto che io sono una delle più giovani e quindi una delle probabili perdenti posto, mi spediscono a fare l’impiegata del turismo?
Non sono stata formata per fare l’impiegata, ma l’educatrice. Questa storia personale, parola mia, non appartiene solo a me, ma a tutte le colleghe che io ho conosciuto nel corso dei miei anni di insegnamento. Ho visto colleghe, ora in pensione, vivere e dare l’anima per la scuola. Sono state educatrici convinte ed entusiaste.
Vedo, ogni giorno colleghe, dedicarsi agli alunni, con tutto la loro persona e con una dedizione tale da venire a scuola ANCHE CON
Risposta di Brunetta? “Siamo fannulloni!” Che si vergogni e come si dice volgarmente a San Giovanni Rotondo “che si sciacqui la bocca” prima di parlare degli educatori della nostra nazione!
La questione del maestro unico?
Posso testimoniare di studenti che si sono persi, ma che avevano ottime capacità, perché non sono riusciti a stabilire una buona relazione con la propria maestra. Eh, che volete non siamo tutti compatibili.
Sono figlia del modulo e convinta sostenitrice del modulo, perché grazie ad esso gli insegnanti si sono specializzati sempre più, acquisendo negli anni, esperienze e competenze raffinate dovute all’insegnamento di determinate discipline. Inoltre, se un alunno non riesce a legare con un’insegnante, ne ha altre con cui relazionarsi, avendo maggiori possibilità di successo scolastico.
Pensate alla mia maestra che ci ha picchiati con la bacchetta, tirandoci i capelli, mollandoci ceffoni, facendoci a volte uscire il sangue dal naso, facendoci cadere dalla sedia e tenendoci in ginocchio faccia al muro per ore… Per fortuna oggi andrebbe in galera! Intanto, questa pazza maestra me la son dovuta tenere per ben 5 anni! Come avrei gradito avere un’altra figura di riferimento che mi facesse amare di più l’andare a scuola!
Per fortuna, chi mi conosce sa che per indole cerco di tradurre nella mia vita il negativo in positivo. E’ diventato per me, un imperativo categorico essere una maestra completamente opposta alla mia, lei violenta, io vicina ai miei amati alunni.
Frabboni, un noto pedagogista dei nostri tempi, insegnante all’università di Bologna, ma sicuramente sconosciuto a Tremonti e all’attuale governo, tra i suoi tanti libri pubblicati, ne ha pubblicato uno che si intitola: LE DIECI PAROLE DELLA DIDATTICA. In questo libro afferma che il merito del modulo è stato quello di dare dignità alle CENERENTOLE DELLA DIDATTICA: LE EDUCAZIONI!
Spiego: educazione motoria, educazione all’immagine, educazione al suono e alla musica, educazione stradale, educazione alimentare, educazione alla salute, educazione all’affettività, ecc… Educazioni che nei tempi del maestro unico o non ci facevano affatto, o si facevano se avanzava tempo! Queste educazioni sono affiancate ad altre discipline fondamentali, quali ITALIANO, INGLESE, MATEMATICA, STORIA, GEOGRAFIA, SCIENZE. Le discipline elencate vengono insegnate da maestri diversi e le educazioni suddivise tra i detti maestri.
Noi insegnanti non siamo attrezzati a fare i miracoli. Riducendo il tempo scuola e riducendo tutte le discipline e le educazioni all’insegnamento di un solo maestro e con un numero di 30 alunni, ditemi dobbiamo fare magie o la moltiplicazione del tempo?
Queste cose, purtroppo non le possono sapere neanche i sindacalisti d’Italia, perché non tutti, tra loro, sono insegnanti. Solo i docenti che hanno a che fare quotidianamente con tutto ciò sanno di cosa parlo!
Mi sento fortemente ferita da quanto il governo sta facendo. Piovono riforme dall’alto. Che vengano questi potenti della terra, a scuola, alla base, a vedere come lavoriamo. Che vengano a vedere che vuol dire insegnare e che spieghino agli alunni, che rappresentano il nostro futuro, e ai loro genitori, che superato il numero di 20 alunni per classe, la qualità di insegnamento scade. Ma si immagina che significa ogni mattina correggere i compiti, fare nuove attività, quindi, spiegarle, farle elaborare e poi controllare e seguire individualmente l’alunno. Sfido a fare tutto ciò con 30 alunni in 4 ore al giorno!
Questa è dittatura!!!!
Qualcuno mi ha detto che noi insegnanti ci ribelliamo perché la riforma ci farebbe lavorare di più. E’ una menzogna! E, ad ogni modo, che sia chiaro che a me, con 13 anni d’insegnamento 1.300 euro al mese mi danno e tanto mi daranno con e senza riforma! Alla fine noi insegnanti che perdiamo? Allora perché ci ribelliamo? Perché ci crediamo ancora nell’educazione e nella formazione, amiamo i nostri alunni e vogliamo offrirgli il meglio. Genitori, svegliatevi e anche voi difendete i diritti dei vostri figli!
La storia della condotta, bocciatura si, bocciatura no, sono caramelline che ci vogliono dare per tenerci in silenzio. La favola dell’aumento dello stipendio, è una favola! E poi, l’aumento dello stipendio se me lo devono dare me lo devono, perché credono in me, nel mio ruolo di educatore, non sottraendolo ad altri, i precari, i perdenti posto ecc. A questo prezzo, noi rinunciamo perché non ci facciamo la guerra tra poveri, né ci facciamo imbrogliare.
Noi siamo docenti, quindi intelligenti, persone che pensano, non pecore o cretini che si lasciano comperare con i contentini e le caramelline!
Antonia Siena