Dichiarazioni del presidente Emiliano sull’ordinanza 413
Con decorrenza dal 7 novembre 2020 e sino a tutto il 3 dicembre 2020, l’attività didattica si deve svolgere in applicazione del dpcm 3 novembre 2020, salvo quanto previsto ai successivi punti 2 e 3.
È quanto stabilisce l’ordinanza 413 appena firmata dal presidente Michele Emiliano.
Quindi la Puglia si adegua a quanto stabilito a livello centrale: disponendo la riapertura delle scuole elementari e medie, ma lasciando di fatto alle famiglie l’ultima parola sulla scelta di continuare con la DAD.
Il punto 2 stabilisce infatti che le famiglie degli alunni del primo ciclo di istruzione possano decidere autonomamente di ricorrere alla didattica digitale per scelte personali o per esigenze legate a temporanea quarantena o isolamento fiduciario.
Al fine di consentire anche in Puglia – si legge nel documento – la tutela della salute pubblica attraverso la didattica digitale integrata nel primo ciclo di istruzione, per ridurre il rischio di diffusione epidemica, le istituzioni scolastiche del medesimo primo ciclo di istruzione devono garantire il collegamento online in modalità sincrona per tutti gli alunni le cui famiglie richiedano espressamente per i propri figli di adottare la didattica digitale integrata, anche in forma mista, e anche per periodi di tempo limitati coincidenti con eventuali quarantene o isolamenti fiduciari, in luogo dell’attività in presenza. Ove questo collegamento non possa essere garantito immediatamente, ogni singolo istituto, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, deve ricercare ogni altra modalità utile a consentire comunque l’attivazione della didattica digitale integrata, anche in forma mista, e anche per periodi di tempo limitati coincidenti con eventuali quarantene o isolamenti fiduciari, agli studenti le cui famiglie ne facciano richiesta.
Il punto 3 invece stabilisce l’urgenza per le scuole coinvolte di adeguarsi e che chi esercita questa richiesta non può essere costretto alla didattica in presenza e quindi l’assenza dalle lezioni, qualora gli istituti scolastici non siano in grado di ottemperare a questa modalità, sarà da considerarsi giustificata: Ove necessaria una implementazione tecnologica ai fini di cui al comma 2, ogni conseguente adempimento deve avvenire con l’urgenza del caso e comunque in tempi compatibili con l’attuazione di quanto disposto al medesimo punto 2, tenendo presente che agli studenti che hanno chiesto la didattica digitale integrata, non può essere imposta la didattica in presenza e che pertanto l’eventuale assenza deve sempre considerarsi giustificata.
Per le scuole secondarie è confermato che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata con la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori e per le esigenze di frequenza degli alunni con bisogni educativi speciali.
“Nessuno potrà essere obbligato ad andare a scuola in presenza e le eventuali assenze saranno giustificate. Tutti avranno diritto a richiedere la didattica a distanza per tutelare la propria salute. Le scuole dovranno dotarsi immediatamente della possibilità di fare didattica a distanza”. Lo scrive il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano sulla sua pagina facebook a commento della ordinanza num. 413 appena emanata.
“Finalmente la verità da parte dei giudici – prosegue – sulle gravi difficoltà a tutelare la salute dei bambini pugliesi attraverso un efficiente sistema di didattica a distanza.
I giudici del Tar di Bari preso atto della “inadeguatezza del sistema scolastico pugliese ad attivare subito la dad”, sono costretti a mandare a scuola i nostri bambini più piccoli in presenza.
Mentre al contrario per i ragazzi delle superiori lo stesso governo ha ammesso l’insicurezza della didattica in presenza, tanto da vietarla.
Una drammatica contraddizione che ha messo in contrapposizione due sezioni dello stesso Tar Puglia visto che la sezione di Bari ha sospeso la mia ordinanza e quella di Lecce ne ha confermato la legittimità.
Un pasticcio perchè non si è investito abbastanza sulla didattica a distanza che durante una pandemia avrebbe dovuto essere messa a punto già da tempo.
E ciò indipendentemente dalla evidente preferenza da assegnare alla didattica in presenza.
Infatti nessuno sostiene che la Dad sia paragonabile alla didattica in presenza, ci mancherebbe, ma solo con una buona Dad in caso di necessità si può realizzare un buon equilibrio tra salute e istruzione.
Adesso invece è così scarsa da costringere i giudici a mandare i bambini a scuola in presenza per non pregiudicare il loro diritto allo studio.
Per tale motivo ho disposto, con ordinanza, che le scuole pugliesi si attrezzino immediatamente per effettuare la Dad per motivi di salute pubblica e consentano a tutte le famiglie che la richiedano di ottenerla.
Chi non puó ottenerla per carenze organizzative della scuola, non può essere obbligato ad andare a scuola in presenza.
Voglio ringraziare tutto il personale docente e non docente della scuola pugliese che si sta impegnando allo spasimo ed a rischio della propria salute per assicurare il diritto allo studio dei nostri studenti di ogni ordine e grado.
Nulla contro di loro, ma solo il tentativo, con i poteri minimi di cui dispongo, di tutelare la salute di tutti e soprattutto dei più piccoli”.