Intanto il Comune interrompe i lavori e intima all’azienda il ripristino dei luoghi
Ha destato scalpore all’inizio della settimana quanto avvenuto in località Scurcia, su Monte Castellana: in pratica sono ripresi dei lavori per la costruzione di una strada di quattrocento metri per permettere ai mezzi pesanti di arrivare nei pressi del fronte franoso in località “Scurcia”.
Gli attivisti del locale circolo di Legambiente ‘Lo Sperone’ subito si sono attivati per bloccare lo scempio che rischia di aggiungere altri problemi alla stabilità idrogeologica di San Giovanni Rotondo.
Legambiente ha subito preparato un esposto formale al sindaco e alle altre autorità regionali per fermare gli escavatori e denunciare questi lavori non autorizzati in area Parco.
“Distrutto il sentiero Scurcia – denuncia Legambiente – Nel progetto si dichiara il falso asserendo che per i primi 200 metri la strada era già esistente. Ora la ditta e gli uffici vengano a risistemare il sentiero del Parco. Più che di ingegneria naturalistica la ditta si intende di lavori stradali, i macigni rotolano lungo la scarpata. Questa é la loro messa in sicurezza della frana. Noi costruiamo argini contro il dissesto, loro costruiscono strade e frane” chiosa l’associazione ambientalista che invita tutti gli amici della montagna sabato 8 ottobre alle ore 9.30 su Monte Castellana per manifestare la volontà e l’impegno contro il consumo di suolo e la distruzione dei paesaggi naturali. “Visitiamo la frana e conosciamo i lavori progettati senza criterio. Ragioniamo sugli interventi realmente realizzabili”, è l’invito di Legambiente che intanto incassa una prima vittoria: il caterpillar scavatore é stato portato via e l’amministrazione è corsa ai ripari intimando alla ditta il ripristino dei luoghi.
A stemperare le polemiche è intervenuto l’assessore comunale all’Ambiente Antonio Girolamo D’addetta: “Quanto accaduto negli scorsi giorni, in ordine al progetto per la mitigazione del rischio idrogeologico ed idraulico del Vallone Scurcia a San Giovanni Rotondo ha avuto ampio risalto nell’opinione pubblica cittadina e merita, pertanto, le dovute precisazioni. Come a tutti noto, nel settembre del 2014 il Comune di San Giovanni Rotondo è stato oggetto di intense piogge che hanno provocato una serie di danni tra cui l’innesco di una frana importante nel vallone Scurcia. L’Amministrazione dell’epoca ha subito diramato un’ordinanza di sgombero delle abitazioni potenzialmente raggiungibili dalla frana. Ordinanza ad oggi mai revocata. In concomitanza di tale ordinanza, non è stato possibile eseguire dei lavori per la messa in sicurezza del territorio e, in seguito, è stato redatto dall’ufficio tecnico comunale, con il supporto di tecnici del settore, un progetto per la mitigazione del rischio idrologico ed idraulico del vallone per realizzare, con somma urgenza, i lavori per la stabilizzazione del corpo frana – dichiara l’assessore.
“L’associazione Legambiente – Circolo “lo Sperone” di San Giovanni Rotondo ha contattato l’Amministrazione ritenendo il progetto non idoneo alla risoluzione del problema. L’Amministrazione comunale ha condiviso le legittime preoccupazioni di Legambiente dichiarandosi disponibile a qualsiasi chiarimento e/o approfondimento al fine di trovare la migliore soluzione per realizzare i lavori nel rispetto dell’ambiente, avuto riguardo, però, anche alla prioritaria salvaguardia delle case e delle persone. Il giorno 28 settembre c’è stato un incontro fra il competente Assessore comunale ed il rappresentante della ditta Life srl, ditta esecutrice dei lavori, il Direttore dei lavori ed il RUP e si è convenuto di sospendere i lavori. Il 3 ottobre, contravvenendo agli accordi presi con l’Amministrazione comunale, la ditta ha ritenuto di iniziare i lavori per la realizzazione della strada di cantiere. Immediatamente, l’Amministrazione comunale ha chiesto al direttore dei lavori e alla ditta la sospensione dei lavori contestualmente ad un invito formale a fornire chiarimenti in ordine ai motivi della mancata ottemperanza alla decisione della sospensione dei lavori (peraltro assunta alla presenza degli stessi), con riserva di avanzare richiesta del risarcimento dei danni eventualmente provocati. Si ribadisce, in questa sede, la ferma volontà dell’Amministrazione comunale di acquisire tutte le informazioni utili a verificare eventuali responsabilità e, all’occorrenza, di ottenere il ripristino dello stato dei luoghi”, ha concluso D’Addetta.