La replica della
banca alla candidata esclusa
Gentile Redazione,
Leggiamo la lettera inviatavi da “una
candidata” alla selezione del personale della nostra Banca che purtroppo non ha
superato la prova attitudinale per divenire idonea. Cogliamo la delusione della
signorina e auguriamo un futuro roseo e
prospero.
Tuttavia, per rispondere alla richiesta di
trasparenza, precisiamo che la candidata non ha colto lo spirito della
selezione. Non esiste nessuna graduatoria e nessun punteggio finale (come lei
erroneamente sostiene). Il criterio con cui è stato affidato il compito alla
società SEF Consulting di Roma è quello della selezione del personale
attraverso l’utilizzo della nota tecnica di “assessment”.
Per assessment si intende la valutazione globale
della persona considerando anche le sue risorse e i suoi limiti. Obiettivi sono
quelli di valutare il
potenziale, le attitudini, le competenze, la coerenza e adeguatezza ad un
profilo lavorativo. Quindi di fatto non stravolge la prova
scritta ma il colloquio diventa, forse, l’aspetto più importante della prova.
Se è giusto o meno non siamo nelle condizioni di affermarlo, abbiamo scelto di
affidare, ad una delle migliori e più
quotate società italiane nel settore delle risorse umane legate all’attività
bancaria, il compito di fornirci una lista di idonei.
A tal proposito la Sef ci ha trasmesso i nomi con
le motivazioni con cui sono stati selezionati: “La specifica competenza tecnica manifestata nel test di cultura
bancaria non è, di per sé, indicativa di una competenza operativa immediata
spendibile in azienda- scrive la
Sef nella lettera che accompagna la lista- inoltre, la
competenza tecnica non implica automaticamente l’efficacia attitudinale (si può
essere molto preparati ma non saper gestire le relazioni). La rilevazione
attitudinale si riferisce a caratteristiche di profilo di tipo organizzativo
utili per i ruoli di destinazione e per uno sviluppo futuro in azienda: non
sono assolutamente riconducibili a concetti generici quale “intelligenza”,
“capacità”, “bravura”. Pur mantenendo, ovviamente, la possibilità dell’errore
(più in termini di esclusione che di ammissione di un candidato), tipica di
ogni attività umana, si ritiene di aver operato con estrema correttezza, senza
alcuna influenza di disturbo, e in linea con le richieste dell’Azienda”.
Abbiamo provato a regolare la selezione del
personale attraverso criteri precisi e l’esito è trasparente e pubblico e oggi,
grazie alla lettera della candidata, ancora di più.
Banca di Credito Cooperativo di San Giovanni Rotondo