L’urlo compatto dell’opposizione, ieri durante l’incontro organizzato dai consiglieri di minoranza.
Che l’aria fosse frizzante, lo si era avvertito subito all’arrivo, davanti il salone della parrocchia di Sant’Onofrio, luogo scelto dall’opposizione cittadina per l’incontro-dibattito ”Bilancio e fallimento di un’amministrazione guidata (?) da un Sindaco politicamente abusivo”. Gruppetti di semplici cittadini e di rappresentanti politici vecchi e nuovi anticipavano e dibattevano alcuni dei temi affrontati poi nel corso dell’incontro.
Un incontro voluto dall’opposizione cittadina, mai come oggi compatta nel denunciare le carenze e le vicissitudini dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Pompilio. Al tavolo dei lavori, davanti ad una platea politicamente eterogenea con la presenza anche di numerosi ex e delusi dal ”Progetto per la città” che contribuirono all’elezione di Pompilio oltre al moderatore dell’incontro Antonio Lo Vecchio, c’erano i consiglieri di opposizione Antonio Cappucci (Agire Insieme), Michele Crisetti (Democratici per la Città), Francesco Bertani (Italia dei Valori) e Antonio Santoro (PD).
Il primo a prendere la parola è stato Antonio Cappucci, che ha spiegato come «il titolo dell’incontro-dibattito è stato scelto in conseguenza di fatti che sono sotto gli occhi di tutti, ovvero che il Sindaco ad oggi si regge sui voti di due consiglieri eletti nelle fila dell’opposizione passati in maggioranza dopo l’ultima crisi amministrativa e che l’originario ”Progetto per la città” con il quale Pompilio vinse le scorse elezioni e del quale Agire Insieme faceva parte è fallito». Cappucci ha ricordato come dopo la prima crisi amministrativa poi rientrata ( agosto 2012 ndr ) l’allora maggioranza si impegnò in un documento programmatico di rilancio in 5 punti, poi completamente disatteso che portò all’attuale uscita del suo partito dalla maggioranza. Ha poi rimarcato le inadempienze in merito alla mensa scolastica, a fine ottobre ancora senza soluzione con tutto il carico di disagi per le famiglie e che partirà solo dal 4 novembre nonostante tutte le sollecitazioni che da tempo erano partite dall’opposizione. Proseguendo con «l’imbarazzante campagna di propaganda demagogica attraverso il sito istituzionale», le inaugurazioni a iosa di prodotti non ancora pronti come l’Infopoint, e il silenzio assordante sul tema dei parcheggi della Zona Internazionale con gli annunciati licenziamenti della ditta appaltatrice e sulla questione della lampade votive cimiteriali. «Lo scopo di questo incontro» ha concluso Cappucci «è appunto quello di informare i cittadini e raccogliere suggerimenti e idee propositive per il futuro».
Michele Crisetti ha invece affrontato e spiegato le problematiche sui servizi sociali fermi al palo. Ha definito questa situazione come «emblematica del disinteresse e della superficialità con la quale questa amministrazione affronta i problemi della fasce più deboli della popolazione, quella fascia che proprio per la situazione di crisi generale, andrebbe ancora più tutelata e non lasciata senza servizi e senza un ufficio aperto a cui rivolgersi». Ha ribadito le responsabilità del Comune Capofila del piano di zona, S. Marco in Lamis, ma snocciolando gli atti ufficiali della regione ha accusato l’attuale maggioranza di «aver smantellato l’ufficio di piano, licenziando i vecchi addetti, e non riuscendo a bandire delle nuove assunzioni, e finendo bloccati dai carabinieri su una procedura di selezione del personale senza regolare concorso, ma attraverso una selezione nemmeno pubblicizzata adeguatamente, in modo che solo pochi ”eletti” ne avessero notizia». Ha denunciato come questo stallo dell’ufficio abbia prodotto mancate rendicontazioni richieste più volte dalle Regione sui 4,7 milioni erogati e sulla gestione e programmazione dei servizi. l’assenza di tutto ciò ha portato la Regione a bloccare i restanti 880 mila euro da destinare ai servizi sociali. «Tutto questo mentre loro si vantavano di aver riportato la guida dell’ufficio di zona a San Giovanni con la nomina a responsabile di una sangiovannese, e mentre sventolavano come soluzione lo spostamento del comune capofila da San Marco a San Giovanni, procedura impossibile perchè andrebbe fatta in fase di programmazione, e poi comunque bocciata nel corso delle riunioni tra i comuni per la programmazione del piano 2014-2016 dal vero Sindaco di San Giovanni Rotondo, l’on. Angelo Cera». Crisetti ha poi sottolinenato che le vittime di questa situazione sono le fasce più deboli della popolazioni, le realtà economiche che lavorano e operano nel settore, e ha espresso la preoccupazione per il piano di zona 2014-2016 ora in fase di programmazione. ha chiuso il suo intervento invocando un miracolo, o che Dio illumini l’attuale maggioranza.
Si è occupato di difesa del territorio e di differenziata Francesco Bertani, denunciando il totale abbandono del territorio e del demanio pubblico, con la demolizione dei controlli territoriali, e il proliferare di fenomeni di sdemanializzazione ovvero «attraverso lo spargimento di materiale di risulta di lavori edili, coperto con un sottile strato di terra, si ottengono sdemanializzazioni dei terreni pubblici a favore di privati. Questo fenomeno sta progressivamente impoverendo tutti, la collettività a discapito di furbi privati». Ha poi ricordato come a fine hanno, scatterà la sanzione sulla tassa rifiuti per i comuni che non rispetteranno la soglia del 40% di raccolta differenziata. «Ad oggi il dato ufficiale sulla differenziata a San Giovanni Rotondo si attesta al 14%» ha precisato il consigliere «e a due mesi dalla scadenza servirebbe ancora un altro miracolo per evitare l’aumento della tassa. Un aumento che si aggira sui 25 euro circa. Calcolando che la nostra città conferisce 10.000 tonnellate annue di rifiuti indiferenziati in discarica, ne consegue che pagheremo 250 mila euro solo di aumento della tassa rifiuti. E a pagare saranno i cittadini».
Di bilancio ha parlato invece Antonio Santoro che ha aperto il suo intervento con gli auguri per il nuovo segretario della sezione cittadina del Partito Democratico, Matteo Masciale, presente tra il pubblico. Il consigliere piddino ha poi snocciolato i numeri degli ultimi bilanci, parlando di uno sforamento di 2 milioni di euro dell’ ultimo bilancio. Ha parlato di costruzione fantasiosa dei bilanci. «Il bilancio è l’atto principe di un’amministrazione.L’amministrazione precedente, quella guidata Giuliani, ha lasciato un bilancio in avanzo di 6 milioni di euro, e l’attuale giunta, guidata da Pompilio al suo insediamento ha attinto a piene mani da quel bilancio, tanto da ridurre a 800 mila euro l’attivo nel primo bilancio consuntivo fatto dall’ attuale amministrazione. Hanno poi proseguito ad attingere dal bilancio, spendendo in feste di ogni colore e contributi generosi verso determinati soggetti. Hanno successivamente presentato un bilancio preventivo per il 2012 in cui venivano messi a cassa circa 800 mila euro di terreni messi in vendita. Terreni per lo più invenduti e cifre mai riscosse. Questo ha portato all’introduzione nel corso del 2012 per la prima volta nella storia di San Giovanni Rotondo dell’addizonale IRPEF , allo 0,2% e solo perchè essendo la prima volta non potevano introdurla fin al massimo come avrebbero voluto , che è lo 0,8% . Hanno aggiunto all’ultimo momento l’aumento IMU dell0 0,5% sulla seconda casa per errore di bilancio». E ancora prosegue Santoro «tagli alla sicurezza, viene assunto un addetto stampa con incarico di 8 mesi per un compenso totale di 22 mila euro, per fare pubblicità al Sindaco su uno dei più importanti organi di informazione locale». Tutto ciò porterà per detta del consigliere allo sforamento del patto di stabilità da parte del comune «e se non ci sarà un intervento della Regione, saranno costretti ad aumentare di nuovo le tasse a discapito dei cittadini. E se non fosse stato per quanto lasciato dalla precedente amministrazione, lo avremmo già sforato il patto di stabilità» conclude il capogruppo PD.
Infine spazio al dibattito con diversi interventi di cittadini e rappresentanti di partiti e movimenti che ad oggi sono fuori dall’assise comunale, come Sel, Rifondazione Comunista, Movimento 5 stelle e Forza Nuova, che hanno rimarcato rispettivamente della necessità di compattarsi sui temi comuni, della stesura di progetti per la differenziata, le responsabilità delle vecchie amministrazioni e la necessità di dare attenzione al commercio locale.
PMA
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