La condanna dell’A.N.P.I.
Ignoti hanno rimosso la “P” alla dicitura Partigiano sulla lapide dove riposa Giuseppe Limosani, nel cimitero di San Giovanni Rotondo. Limosani ha combattuto a Montecchio Precalcino (VI) la Resistenza nella “Brigata Mazzini” avendo anche un ruolo di coordinamento delle attività.
La dicitura “Partigiano” è stata aggiunta di recente dalla famiglia Limosani in seguito alle iniziative svolte dall’Anpi e alla ricostruzione storica che ha portato a numerosi eventi non solo nella città di San Giovanni Rotondo.
Questo gesto si aggiunge alla lunga attesa per la collocazione della targa nella strada dedicata a Limosani, la delibera è di tre anni fa ma ancora non si è proceduto alla collocazione, nonostante le numerose sollecitazioni al Comune da parte dell’Anpi e della famiglia Limosani.
La scoperta è stata fatta nei giorni scorsi da un amico della famiglia. La decisione, di rendere noto lo sfregio, è arrivata dopo aver accertato la volontà del gesto. Oltre alla rimozione della prima lettera della scritta si notano tentativi di danneggiamento anche per il resto, in modo particolare nella parte finale.
«Condanniamo fermamente il danneggiamento della tomba di Limosani – dichiarano congiuntamente Michele Galante presidente provinciale dell’Anpi e Michele Del Sordo referente della sezione di San Giovanni Rotondo – È un gesto molto grave che offende la memoria di chi si è battuto per garantire a tutti quella libertà di cui oggi godiamo. Il nostro è un Paese nato dalla Resistenza e che deve moltissimo ai protagonisti della lotta partigiana, le loro idee hanno fatto nascere la nostra Repubblica, fondata sulla Carta Costituzionale. Chi ha commesso questo gesto rinnega le nostre radici. Qualora si trattasse di un gesto senza un richiamo politico la situazione sarebbe altrettanto grave, bisogna educare al rispetto dei valori della Resistenza. Sollecitiamo ancora il sindaco, Costanzo Cascavilla, ad intervenire per procedere con la collocazione della targa nella strada dedicata a Limosani, solo così si potrà prendere concretamente le distanze da questo gesto e rimarcare l’importante ruolo di Giuseppe Limosani nella lotta di Liberazione».