“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”
L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremmo mai togliere il segnalibro della memoria
Primo Levi
Nel novembre del 1938, 351 membri dei Fasci e delle Corporazioni votarono a favore della divulgazione delle leggi antisemite, condannando così centinaia di cittadini italiani Ebrei alla deportazione e che per molti significò perdere la vita.
Il 27 gennaio 1945 vennero abbattuti i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz e in quel momento fu rivelato al mondo l’orrore che per anni aveva portato alla morte milioni di persone.
Nonostante siano passati più di 70 anni da quel momento, ci si continua ad interrogare su ciò che si sarebbe potuto fare per evitare che questa vergogna fosse compiuta.
Durante la guerra ci furono numerose associazioni segrete che combattevano contro quei regimi totalitari, incuranti delle conseguenze per cercare di salvare la vita di coloro che erano destinati ad essere internati perché Ebrei, ma se queste piccole minoranze avessero avuto più sostegno forse si sarebbero potuti evitare i rastrellamenti, le deportazioni, le torture.
L’Italia non può essere totalmente discolpata, perché anche il nostro paese non ha saputo fermare, ed anzi, ha cavalcato Mussolini e il suo fascismo. Ciò però non può mettere in secondo piano quello che alcuni uomini coraggiosamente, opponendosi alla tirannia, alle barbarie, alle minacce, alle “manganellate” fecero per salvare gli Ebrei dalla persecuzione.
Le responsabilità italiane nello sterminio degli Ebrei e l’importanza del ricordo sono fondamentali per evitare che infamie come l’Olocausto possano ripresentarsi nuovamente.
L’obiettivo della Giornata della Memoria è proprio quello di fare luce su quanto accaduto, per ricordare ed evitare che cose del genere non possano più accadere.
Il 27 gennaio rappresenta quindi una sorta di presa di coscienza collettiva, la voglia di non dimenticare il male che è stato capace di fare l’uomo (leggi razziali, persecuzione, deportazione, prigionia, assassinii) e commemorare le vittime dello sterminio per fare in modo che queste crudeltà non si ripresentino mai più.
Shoa
“Difficile da riconoscere, ma era qui.
Qui bruciavano la gente.
Molta gente è stata bruciata qui.
Si, questo è il luogo.
Nessuno ripartiva mai di qui.
I camion a gas arrivavano là…
C’erano due immensi forni…
e dopo, gettavano i corpi in quei forni,
e le fiamme salivano fino al cielo.
Fino al cielo?
Si.
Era terribile.
Questo non si può raccontare.
Nessuno può
immaginare quello che è successo qui.
Impossibile. E nessuno può capirlo.
e anche io, oggi…
Non posso credere di essere qui.
No, questo non posso crederlo.
Qui era sempre così tranquillo. Sempre.
Quando bruciavano ogni giorno 2000 persone, Ebrei,
era altrettanto tranquillo.
Nessuno gridava. Ognuno faceva il proprio lavoro.
Era silenzioso. Calmo.
Come ora.”
tratto da ‘Shoah’ di Claude Lanzmann