L’avvocato Di Biase scrive al Presidente Mauro Cappucci
Continua a tenere banco la querelle Sicel. Il Consiglio Comunale dell’altra sera non ha soddisfatto le richieste di alcuni promissari acquirenti, che tramite il loro legale Luca Di Biase, hanno inoltrato una ulteriore richiesta al Presidente del Consiglio Mauro Cappucci. Una missiva mandata per conoscenza anche al Prefetto di Foggia e al Presidente dell’Ordine degli avvocati provinciale.
Di seguito il testo della lettera:
In data 26 settembre 2013, si è tenuta una seduta di Consiglio Comunale monotematica con il seguente ordine del giorno: “Discussione sulla recente posizione assunta dall’Assessore all’Urbanistica Salvatore RICCIARDI riguardante la questione Sicel” poi integrata con “ottenere chiarezza in merito alle affermazioni rese dall’Assessore all’Urbanistica Salvatore Ricciardi nel comunicato diramato sugli organi di stampa e sui social networks il 28 agosto riguardante la vertenza Sicel.”
Ho dovuto apprendere, mio malgrado, che l’ordine del giorno si è nei fatti trasformato nella lettura degli atti processuali della vicenda giudiziaria Sicel, compresa la costituzione da me redatta nell’interesse di alcuni cittadini coinvolti.
Con la presente faccio richiesta al Presidente del Consiglio Comunale di San Giovanni Rotondo di convocare, con la sollecitudine che il caso richiede, un Consiglio Comunale ulteriore e monotematico nel quale mi sia consentito di replicare a quanto è stato detto e verbalizzato nella predetta seduta, in considerazione dell’uso strumentale e volutamente distorto del mio atto processuale redatto e prodotto avanti al Giudice dell’Esecuzione del Tribunale di Foggia ed improvvidamente fatto oggetto di pubblica lettura senza il mio consenso e, fatto ancora più grave, senza contraddittorio con lo scrivente.
La partecipazione dello scrivente all’assise comunale è da ritenersi non solo opportuna ma addirittura doverosa, dal momento che la seduta dell’ultimo consiglio comunale si è caratterizzata, come detto, principalmente per la lettura integrale di ampi passi del mio atto processuale per addivenire a delle conclusioni strumentali e distorte da parte Sua e da parte di altri amministratori che si appalesano come lesive sia della mia dignità professionale sia dei diritti dei miei assistiti.
Ad ogni modo, è indubbio che non si dovevano porre in essere e consentire tali condotte o, quanto meno, si sarebbe dovuta chiedere la mia partecipazione all’assise comunale, al pari del collega intervenuto avv. Salvatore RICCIARDI e del quale si chiede la presenza, per fornire gli indispensabili ragguagli afferenti la mia costituzione nella procedura esecutiva de qua.
Impregiudicata ogni ulteriore, adeguata azione a tutela.
Avv. Luca DI BIASE