Bagno di folla per il conduttore di ‘Report’
Un auditoium Maria Pyle stracolmo in ogni ordine di posto, ha accolto ieri sera Sigfrido Ranucci, giornalista d’inchiesta e conduttore di Report, intervenuto alla prima edizione di ‘Letteratura e territorio‘, manifestazione organizzata dalla BCC San Giovanni Rotondo e dalla mutua Gargano Vita.
Ranucci ha presentato la sua ultima fatica editoriale, “La scelta“: un viaggio nella sua trentennale carriera da giornalista d’inchiesta, un mestiere che oggi richiede coraggio e preparazione per
offrire ai cittadini il romanzo crudo dei fatti attraverso un rigoroso lavoro di ricerca, anche quando la strada è irta di pericoli che toccano le vite personali dei giornalisti.
Ranucci ha risposto alle domande dei tre conduttori di serata, Paola Russo, Leonardo Fania e Tommi Guerrieri, con il suo appassionato racconto della sua vita di uomo e giornalista impegnato sul campo, le trappole del mestiere e le difficoltà di svolgere questa professione in maniera libera e indipendente al solo scopo del bene comune e della corretta informazione verso i cittadini.
Ranucci e la sua squadra di Report (che tornerà in onda dal 27 ottobre), programma televisivo amatissimo e odiato, uno dei baluardi del giornalismo d’inchiesta in Italia, ogni giorno si dedica a vagliare informazioni, collegare eventi, ascoltare voci per decidere come raccontare le notizie che qualcuno vorrebbe rimanessero sotto silenzio.
Il giornalista ha intrattenuto per oltre due ore e mezza l’appassionato e attento pubblico con le sue storie e i suoi anneddoti di una vita passata a raccontare la verità, scansando i colpi bassi che venivano dati dalla politica e dai poteri forti per delegittimare il suo lavoro: dall’inchiesta sull’ex Sindaco di Verona Tosi, a quella sull’ex ministro Speranza, fino a quella su una esclusiva intervista rilasciata dal giudice Borsellino alla tv francese, due giorni prima della strage di Capaci. Erano gli anni di tangentopoli, del primo governo Berlusconi, potente imprenditore dell’informazione italiana sceso in politica. Quell’intervista non ando’ mai in onda per anni perchè comprata da Canal Plus che all’epoca era nell’orbita del gruppo Fininvest: solo agli inizi degli anni 2000 Ranucci riusci ad entrare in possesso di qul video esclusivo, una bomba mediatica che ha segnato per sempre la sua carriera e la sua vita.
“Mi sono sempre battuto per un giornalismo libero e indipendente, il pluralismo è un grande inganno – ha sottolineato il conduttore. “Io e la mia trasmissione siamo un po’ i cani da guardia della democrazia, siamo quel tipo di giornalismo che vuole aiutare la politica a non sbagliare ma al tempo stesso abbiamo bisogno di una politica che ci aiuti a non sbagliare. Report ha l’affetto della gente che sa della fatica e della passione che mettiamo nel nostro lavoro“. Infine una stilettata ai vertici Rai: “Una trasmissione che da anni vive a costo zero, che è stata spostata di palinsensto ma che porta più introiti all’azienda di tutte le altre trasmissioni. Ci sono programmi che hanno cinque volte il nostro budget e alle quali vengono stesi i tappeti rossi. Non sappiamo in base a quale criterio editoriale succede questo: si taglia la trasmissione che porta alla Rai più introiti pubblicitari di tutte. E’ chiaramente una scelta politica”.
A fine incontro il giornalista è stato premiato dal Presidente della BCC Giuseppe Palladino. ‘Letteraratura e territorio‘ tornerà il prossimo 24 novembre con il secondo appuntamento: ospite la giornalista Tiziana Ferrario.
Ai nostri microfoni Sigfrido Ranucci intervistato da Antonio Lo Vecchio.