Per Cusenza è piena crisi amministrativa ma non è disposto a firmare lo scioglimento del consiglio
La crisi amministrativa a Palazzo S.Francesco è ormai conclamata. Costanzo Cascavilla, dopo la formazione del nuovo Gruppo Misto, non ha più i numeri per governare la città di San Giovanni Rotondo. Da giorni si parla della possibile raccolta firme per mandare a casa, dopo due anni e qualche mese di mandato, il primo cittadino.
Ago della bilancia di tutta questa situazione è Gaetano Cusenza, che in un comunicato diffuso questa mattina, ha posto l’accento sulla crisi amministrativa, ribadendo però la volontà di non firmare (per adesso) lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale. Ieri sera lo stesso Cusenza su Facebook rispondendo ad un cittadino ha dichiarato: “Lo scioglimento del consiglio per te è la soluzione migliore? Per me no! Preferisco galleggiare, se galleggi hai speranza di uscire dall’acqua, se affondi è finita”.
Il Sindaco Costanzo Cascavilla, da alcuni giorni guida una coalizione, che è composta dalla minoranza dei Consiglieri Comunali. Il primo cittadino non ha più la maggioranza per amministrare San Giovanni Rotondo.
“Il progetto di Costanzo Cascavilla è finito – chiosa Cusenza -. Oggi altri due Consiglieri Comunali, altrettanto determinanti per la coalizione Cascavilla, hanno lasciato la maggioranza e quindi il Sindaco non ha più i numeri per amministrare. Il bel progetto politico, che ci ha entusiasmati nell’estate 2016 è finito. Capisco che i Consiglieri Comunali che hanno perso l’elezioni nel 2016 si augurano e faranno di tutto di prendersi la rivincita anticipando la data dell’elezioni. Capisco anche che ci sono cittadini o gruppi politici, che essendo rimasti fuori dal Consiglio, si sbracciano e premono perché si sciolga il Consiglio, in modo che loro possano provare a rientrare. Capisco che Costanzo Cascavilla con la sua maggioranza, che ora è minoranza, non ha fatto niente per evitare questo tracollo così preoccupante. Capisco tutto. Ma io capisco, soprattutto, che San Giovanni Rotondo non ha una Fogna Bianca, ha un Piano Urbanistico Generale sequestrato dalla Magistratura, non ha una rete elettrica a norma, non ha ancora un Piano Sociale di Zona per il Triennio 2018/2020 e tante altre cose”, dichiara Cusenza mostrando la volontà di trovare una soluzione a questa empasse.
Il consigliere provinciale poi si rivolge a Cascavilla: “Sindaco, apri pubblicamente, attraverso il Consiglio Comunale, la crisi politico-amministrativa. Senza giochini e con lealtà, racconta ai Gruppi Consiliari, che rappresentano l’intera Città, questi due anni e tre mesi della tua amministrazione. Dicci, le cose che hai fatto e quelle che con rammarico non sei riuscito a fare. Ma soprattutto rendici partecipe di quello che vuoi fare e non quello che alcuni ti dicono di fare. Caro Sindaco, ci siamo riusciti a stare tutti insieme, in occasione della storica visita di Giuseppe Conte e non vedo perché non dovremmo, tutti insieme, uscire da questa crisi e risolvere tre/quattro grossi problemi a favore della nostra Città? Forse ci illudiamo che dieci mesi di un Commissario Prefettizio possa far rinascere la nostra Città?”.
Cusenza, da rappresentante di Palazzo Dogana, illustra anche i possibili scenari, negativi, che potrebbero profilarsi in Provincia con il rompete le righe anticipato a San Giovanni Rotondo: “Sciogliere il Consiglio Comunale, caro Sindaco, vuol dire anche perdere i rappresentanti in Consiglio Provinciale e soprattutto, perdere l’opportunità di partecipare alle prossime elezioni e restare fuori dalla Provincia per circa tre anni. Questo lo ritengo una gravissima perdita per San Giovanni Rotondo che, da sempre, è stato rappresentato nell’Assemblea di Capitanata. Tanto San Giovanni Rotondo sta ottenendo dalla Provincia. Basta pensare ai lavori di ampliamento, già iniziati, della Scuola ITIS di circa 2 milioni e mezzo e il finanziamento di 5 milioni e mezzo del nuovo Magistrale. Molti diranno che sono attaccato alla poltrona. Preciso che io a Foggia non ho nessuna poltrona. Ho solo due deleghe, Politiche Educative e Turismo, in cui ci sto mettendo passione e tempo. Ribadisco, per l’ennesima volta, che tutto questo lo svolgo come volontario. Sono attaccato solo a San Giovanni Rotondo e a tutto il territorio provinciale”.
Infine il capogruppo di Città Attiva esorta il sindaco ad uno scatto di orgoglio: “Su Sindaco, batti un colpo. Liberati dai ricatti che ti tengono legato. Vai in Consiglio Comunale con animo sereno, uno stimolo diverso e un programma attuabile. Ridiamo alla politica il suo vero valore, che è quello del confronto (anche dello scontro), del dialogo e della programmazione della città. Se non ci riusciamo, allora non restano che le tue dimissioni e se queste non arriveranno, resta la raccolta di firme da parte della maggioranza dei Consiglieri Comunali”.