“Invitiamo a votare per Bersani”
Nella riunione del circolo di SEL tenutasi mercoledì 28 novembre abbiamo fatto delle riflessioni sul voto e su quale linea tenere dopo che Nichi Vendola non è riuscito ad arrivare al ballottaggio.
Ferme restando tutte le contraddizioni e le differenze programmatiche con il Partito Democratico, all’unanimità abbiamo deciso di invitare i cittadini che hanno sostenuto Vendola a votare per Bersani. I motivi che ci hanno portato a questa decisione sono i seguenti:
La logica di dover scegliere tra vecchio e nuovo, al di là di ogni linea programmatica, è sbagliata: Il popolo del centro-sinistra è chiamato a scegliere il futuro candidato presidente del consiglio, questa scelta necessita, da parte dell’elettore, di consapevolezza della propria responsabilità. Con le primarie, il centro-sinistra ha rotto lo schema secondo il quale i leader venivano scelti nelle stanze del potere, riconsegnando questo potere al suo popolo. I cittadini devono sapere che qui non siamo a decidere chi è più vecchio e chi è più giovane, qui stiamo decidendo qual è la persona più adatta ad essere il presidente del consiglio italiano.
L’insostenibile leggerezza di Renzi non ci incanta: la tecnica berlusconiana del pifferaio magico unita al disprezzo delle regole nasconde dietro le parole di burro di Renzi la conferma dei timori denunciati da Vendola da più di un anno. L’Italia si è berlusconizzata. Il berlusconismo si è trasformato in metodo e tecnica elettorale.
Le dichiarazioni contro le regole, la tecnica di cambiare opinione a seconda dei sondaggi, di dire ai cittadini ciò che vogliono sentire nascondendo la testa nella sabbia… salvo ritrattare tutto, quando ci si rende conto che l’Italia sta andando a sbattere contro un muro, la mancanza di visione nel lungo periodo, l’idea del “Tutto, Adesso”. Questi sono i tratti principali del Berlusconismo.
La pretesa che gli italiani siano infantili, stupidi e senza memoria è l’ipotesi principale di questo teorema politico applicato da Berlusconi.
Il problema è che il primo corollario di questo teorema dice che arrivando a governare con questa tecnica si produce una Italia allo sbando fondata sul lavoro svenduto alle banche, alle multinazionali e inchiodato alla precarietà da 34 diverse tipologie di contratto. Un’Italia dove i poveri pagano le tasse e i ricchi evadono. Invitiamo i cittadini a guardare alle dichiarazioni di Renzi di circa un anno fa.
Bersani è affidabile: per essere presidente del consiglio servono doti come affidabilità, tenacia, esperienza. I prossimi cinque anni saranno difficili, l’Italia subisce il ricatto internazionale e allo stesso tempo ci sono le rivendicazioni di tutti i campanili, i corporativismi, le lobby e i cosiddetti poteri forti, tutto questo potrebbe portarci nei prossimi anni allo sfascio, se non addirittura a profonde fratture sociali. Bersani è un uomo di dialogo, ma non subisce il fascino di queste strutture. Renzi su questi argomenti ci sembra, invece, molto debole.
La sinistra non deve modificare i propri valori: con la sua ansia di rottamazione Renzi ha mandato a casa molti dei valori della Sinistra, forse dobbiamo migliorare la comunicazione ma valori come libertà, uguaglianza e fratellanza si coniugano con la solidarietà sociale, la difesa dei più deboli, la difesa dei diritti del lavoro, la costruzione della scuola e della sanità pubblica, la sensibilità al tema della disuguaglianza sociale, dell’ambiente e dei diritti civili. Bersani ci sembra più vicino a questo approccio a differenza di Renzi.
Sinistra, Ecologia, Libertà – San Giovanni Rotondo