Lo scorso mese di ottobre l’avvocato romano fu protagonista di una clamorosa ‘bufala’ sul caso del disabile offeso nella nostra città
Non solo suore spericolate, gatti milionari e superstiti della Concordia. Tra le numerose bufale procacciate dall’avvocato Giacinto Canzona, i lettori ricorderanno il caso avvenuto a San Giovanni Rotondo il 6 ottobre scorso. Alle ore 11.30 uscì un’Ansa: ”Vuoi il mio posto?
Prendi anche il mio handicap”: per protestare contro questa scritta apparsa sui cartelli fatti affiggere dal Comune di San Giovanni Rotondo come deterrente per evitare che alcuni automobilisti occupino i posti riservati ai portatori di handicap, un padre che ha un figlio disabile, Mario Angeletti, di 50 anni, romano, ha presentato un esposto. Vuole che quei cartelli vengano rimossi perché ritiene che quella scritta sia ”discriminatoria”, lesiva della dignità di ”coloro che, pur essendo portatori di handicap non devono essere etichettati come handicappati”.
Per giorni quotidiani, siti internet e televisioni si occuparono del caso. Ancora una volta la città di San Pio nella bufera ma questa volta non per questioni prettamente religiose. Il cartello incriminato, fu adottato dal Comune (ma anche da numerose altre città italiane) come deterrente per chi occupava i parcheggi destinati ai disabili. Ma evidentemente il signor Angeletti, padre di un ragazzo disabile, non gradì lo slogan e decise di presentare un esposto al sindaco della città di San Pio, Luigi Pompilio, tramite i suoi legali: Giacinto Canzona e il suo fido Lorenzo Amore. Canzona successivamente in una nota affermava: “Quella scritta beffarda che si vorrebbe mettere in bocca a un disabile e che probabilmente nemmeno un insensato e rozzo feudatario del ‘300 avrebbe adottato per tutelare le sue terre suona come una minaccia discriminatoria, come a dire che lo stato di una persona con disabilità è quasi una maledizione del cielo, anzi, è come la peggiore condanna che si possa paventare o infliggere al trasgressore, peggio della multa, peggio della perdita dei due punti sulla patente e persino peggio della rimozione dell’auto”. Un’arringa degna del miglior Perry Mason ormai sconfessato per diversi casi dal noto Tg satirico di canale 5 Striscia la Notizia.
Ebbene sono passati cinque mesi da quel polverone mediatico scatenato ad arte dall’avvocato Canzona e i cartelli sono ancora lì per la gioia dei tanti disabili che hanno manifestato il loro apprezzamento nei confronti del Comune per questa giusta campagna di sensibilizzazione.
Ma quello che più fa pensare ad una trovata pubblicitaria è che sul tavolo di Luigi Pompilio non è mai arrivato nessun esposto ufficiale da parte di questo presunto genitore offeso come confermato dallo stesso Sindaco: “A distanza di mesi non ho mai ricevuto nessuna lettera di protesta da parte di chicchessia” – ha precisato il primo cittadino di San Giovanni Rotondo. “Evidentemente la messinscena di Canzona era solo un modo per farsi pubblicità ledendo l’immagine e la rispettabilità della nostra città. Abbiamo fatto installare questi cartelli per sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema così delicato. E’ un messaggio forte che sta dando i risultati sperati, per questo siamo convinti della bontà dell’iniziativa peraltro riconosciuta da tutta la cittadinanza”.
Per Canzona un altro scivolone clamoroso.
Antonio Lo Vecchio
(da Il Mattino di Foggia del 25 febbraio 2012)