La madre di Gesù gli disse. “Non hanno più vino
– Commento a cura di don Andrea Lauriola –
PRIMA LETTURA
Come potrei resistere al vedere la distruzione della mia stirpe?
Dal libro di Ester (8,3-8.16-17)
In quei giorni Ester parlò di nuovo alla presenza del re, gli si gettò ai piedi e lo supplicò, con le lacrime agli occhi, d’impedire gli effetti della malvagità di Aman, l’Agaghita, e l’attuazione dei piani che aveva preparato contro i Giudei. Allora il re stese lo scettro d’oro verso Ester; Ester si alzò, rimase in piedi davanti al re e disse: «Se così piace al re, se io ho trovato grazia ai suoi occhi, se la cosa gli pare giusta e se io gli sono gradita, si scriva per revocare le lettere, frutto del disegno perverso di Aman, figlio di Ammedàta, l’Agaghita, che egli ha scritto per far perire i Giudei che sono in tutte le province del re. Perché come potrei io resistere al vedere la sventura che colpirebbe il mio popolo? Come potrei resistere al vedere la distruzione della mia stirpe?».
Allora il re Assuero disse alla regina Ester e a Mardocheo, il Giudeo: «Ecco, ho dato a Ester la casa di Aman e questi è stato impiccato al palo, perché aveva alzato la mano contro i Giudei. Scrivete dunque a favore dei Giudei come vi parrà meglio, in nome del re, e sigillate con l’anello reale, perché ciò che è scritto in nome del re e sigillato con l’anello reale è irrevocabile».
Per i Giudei vi era luce, letizia, esultanza, onore. In ogni provincia, in ogni città, dove giungevano l’ordine del re e il suo decreto, vi erano per i Giudei gioia ed esultanza, banchetti e feste. Fra i popoli della terra molti si fecero Giudei.
SALMO RESPONSORIALE (Sal 67 (66))
Rit. Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.
Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.
Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio, il nostro Dio,
ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra.
SECONDA LETTURA
Dove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (5,12.17-19)
Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, e così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato.
Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo.
Come dunque per la caduta di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dà vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Te felice, o santa Vergine Maria,
madre di grazia e regina di misericordia,
da te è sorto il Cristo
nostro mediatore e salvatore.
Alleluia.
VANGELO
La madre di Gesù gli disse. “Non hanno più vino
+ Dal vangelo secondo Giovanni (2,1-11)
Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno vino”. E Gesù le rispose: “Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora”. Sua madre disse ai servitori: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”.
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: “Riempite d’acqua le anfore”; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: “Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto”. Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: “Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora”.
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
Commento
In questo giorno solenne per la nostra città la Parola di Dio ci fa tuffare nella “burocrazia” di Dio, attraverso un episodio arcinoto (le nozze di Cana) ed un brano del libro di Ester semisconosciuto. Il richiamo tra prima lettura e brano evangelico è molto forte. Una donna che intercede per un popolo e procura gioia in molte persone.
L’episodio descritto nel Vangelo lo conosciamo bene: Maria e Gesù (insieme ad alcuni discepoli) invitati ad una festa nuziale; Maria che si accorge che la festa rischia di trasformarsi in delusione giacchè è finito il vino; i servi che, su suo consiglio, fanno come dice Gesù; la festa che si condisce di meraviglia e stupore.
Ester, regina ebrea in un regno straniero ed ostile, dopo aver visto la sconfitta di colui che voleva distruggere il suo popolo, ottiene dal re di contrastare le norme discriminatorie per il suo popolo. Lei ottiene di promulgare leggi con l’anello del re, con pari dignità, per il bene del popolo, che accoglie la notizia con grande gioia.
Ester, figura da cui, in filigrana, si intravede la Vergine di Nazareth, la nostra vera “mediatrice di grazia”. Per questo è così amata Maria: perchè ama, cerca il bene del popolo e procura ad esso gioia ed esultanza.
Ma in conclusione, una domanda: perchè è necessaria la figura di Maria? Non si può forse chiedere direttamente a Dio ciò di cui abbiamo bisogno? Dio è davvero “forse troppo occupato, forse troppo lontano” come canta De Andrè?
No, certo, noi possiamo parlare ed invocare direttamente Dio. Ma la Madre Celeste è garanzia di un cammino compiuto, quindi possibile e ci aiuta a cogliere col suo sguardo la vicinanza di Dio. Ecco la burocrazia di Dio: le mediazioni non creano distanza, difficoltà e divisioni, ma facilitano l’incontro e creano comunione! Buona festa a tutti.
Supplica a Maria SS. delle Grazie
1. O Celeste Tesoriera di tutte le grazie, Madre di Dio e Madre mia Maria, poiché sei la Figlia Primogenita dell’Eterno Padre e tieni in mano la Sua onnipotenza, muoviti a pietà dell’anima mia e concedimi la grazia di cui fervidamente Ti supplico.
Ave Maria…
2. O Misericordiosa Dispensatrice delle grazie divine, Maria santissima, Tu che sei la Madre dell’Eterno Verbo Incarnato, il quale Ti ha coronato della Sua immensa Sapienza, considera la grandezza del mio dolore e concedimi la grazia di cui ho tanto bisogno.
Ave Maria…
3. O Amorosissima Dispensatrice delle grazie divine, Immacolata Sposa dell’Eterno Spirito Santo, Maria Santissima, Tu che da Lui hai ricevuto un cuore che si muove a pietà delle umane sventure e non può resistere senza consolare chi soffre muoviti a pietà dell’anima mia e concedimi la grazia che io aspetto con piena fiducia della Tua immensa bontà.
Ave Maria…
Sì si’, o Madre mia, Tesoriera di tutte le grazie. Rifugio dei poveri peccatori, Consolatrice degli afflitti, Speranza di chi dispera e Aiuto potentissimo dei cristiani, io ripongo in Te ogni mia fiducia e sono sicuro che mi otterrai da Gesù la grazia che tanto desidero, qualora sia per il bene dell’anima mia.
Salve Regina…
Foto di arch. Michele Nardella
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